A Pesaro Via Ciro Menotti – guarda caso – è parallela di Via Vincenzo Rossi: zio e nipote! Infatti la nonna di Vincenzo Rossi (Martina Menotti, figlia di Costantino) era la cugina buona di Ciro Menotti, figlio di Giuseppe, che era fratello di Costantino.
Ciro Menotti era un “patriota”, un “cospiratore”, il quale, capeggiando i moti rivoluzionari del 1831, ha contribuito alla nascita dell'Italia unita, anticipando il Mazzini. E' stato arrestato dal duca Francesco IV d'Este, di Ferrara e Modena, e quindi impiccato. Ciro Menotti era di Migliarino di Carpi (Modena), dove la nobile famiglia di conti teneva l'industria del “truciolo”, scaglie o fibre di legno sottile che servivano per fare cappelli di paglia: sono stati i parenti di Ciro a dare l'industria dei “cappelli di paglia” ai fratelli Scrocco a Pesaro che per circa 30 anni sono stati i proprietari della fabbrica in Viale Marsala. A Modena c'è il monumento a Ciro, che ha i pugni tesi verso il Palazzo Ducale, in un gesto di sfida e di minaccia al duca che lo tradì, dopo aver incoraggiato la congiura da lui capeggiata (a Carpi c'è una strada in centro a lui intitolata).
A Pesaro, alla testa della rivoluzione, c'era Terenzio Mamiani, che era in relazione con Ciro Menotti. Poiché Ciro, pur avendo avuto quattro figli, non ebbe ulteriore discendenza, oggi l'ultimo rappresentante della famiglia è il trisnipote di Celeste, fratello di Ciro: il geologo Massimiliano Menotti, che abita a Firenze e conosce Pesaro per aver studiato la falesia di Fiorenzuola di Focara. Martina Menotti era uscita di scena tra i conti Menotti perché aveva sposato un borghese (e quindi allontanata dalla famiglia) e aveva una figlia, Lucia, che ha sposato l'impiegato governativo alle Finanze Massimiliano Rossi, anch'egli di Carpi. E' stato un valoroso soldato dell'Indipendenza italiana: come ufficiale di Artiglieria fece la campagna del 1866 e quella del 1870 contro le truppe pontificie a Roma. Si è trasferito prima a Chieti e poi a Pesaro nel 1890 come Intendente di Finanza, insieme alla moglie e ai suoi sette figli, sei maschi e una femmina, tra cui il nostro Vincenzo. Questi nel 1893 ottenne a Pesaro la licenza tecnica. Il nonno paterno di Vincenzo era stato un volontario garibaldino. I Rossi abitavano a Pantano in Via Fratelli Tesei, nel palazzetto centrale più alto a destra.
Maria Teresa Badioli
PS Nel prossimo numero, una breve biografia di Vincenzo Rossi