Iniziative sociali a Fano
Si possono raccogliere in tanti modi i fondi da destinare ad associazioni umanitarie: uno di questi ha avuto luogo presso l'azienda metalmeccanica Schnell di Rosciano di Fano. Tra i dipendenti sono stati raccolti 2 milioni di lire e la stessa somma è stata versata dall'azienda. In totale, quindi, 4 milioni di lire, che saranno versati sul conto corrente di “Emergency”, l'associazione umanitaria italiana nata nel 1994 e diretta da Gino Strada. Il suo scopo è la cura e la riabilitazione delle vittime delle guerre e delle mine antiuomo, di cui l'Italia è stata il maggior produttore.
L'iniziativa, partita dalla sensibilità dell'amministratore unico Alessandro Rupoli, è stata condotta all'insegna della più assoluta trasparenza, sia sull'operato di “Emergency” che sulla destinazione dei fondi raccolti. Per perseguire questo scopo è stato invitato a parlare ai dipendenti dell'azienda, usufruendo delle ore disponibili per le assemblee sindacali, il referente regionale dell'associazione Francesco Marcucci di Ancona per spiegare cosa è “Emergency”, dove opera, con che modalità e dove sarebbero stati investiti i soldi degli operai, degli impiegati e dell'azienda.
“Emergency”, che si caratterizza per l'indipendenza dai partiti, ha costruito e gestisce sette centri chirurgici, che si trovano dall'Iraq alla Sierra Leone; inoltre, nei luoghi dove sorgono i centri, si impegna ad istruire la gente nella difficile professione di dottori e di infermieri. I fondi raccolti alla Schnell andranno per l'emergenza farmaci in Afghanistan, dove “Emergency” è presente fin dal 1999 con due centri chirurgici. E la cosa è tanto più urgente visto che l'associazione non accetta finanziamenti dal governo italiano dal 7 novembre 2001, giorno in cui il Parlamento ha votato per l'intervento militare a fianco degli Stati Uniti. Ed è comprensibile: persone che vivono ogni giorno gli orrori delle armi “intelligenti” e tentano, con garze e bisturi, di alleviare le sofferenze di chi ne è vittima, non possono che dichiararsi contrari all'uso della guerra per la risoluzione dei conflitti.
Luca Ardenghi
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