Quanti anziani soli vivono nella nostra città? Quali mezzi hanno per vivere? Chi porta loro la spesa? Chi fa le pulizie di casa? Chi li aiuta per le loro pulizie personali? Chi li accompagna all’ospedale, se ne avessero bisogno, a fare una visita, sottoporsi ad esami sanitari, ritirare i risultati? Quindi, quanti di loro non hanno una collaboratrice o collaboratore domestico? Perché di questo hanno bisogno. I collaboratori domestici potrebbero essere dei volontari. Se sono giovani senza lavoro dovrebbero veder riconosciuto questo servizio su un documento valido, per poter essere avvantaggiati per trovare poi un lavoro retribuito. Se il volontario è una persona in pensione, o che abbia del tempo da impiegare, può essere ricompensato delle spese che incontra per svolgere tale servizio. Oggi si tende ospitare l’anziano nei centri sociali, dove ha la possibilità di usufruire di tutti i servizi; ma occorre distinguere fra chi ha una casa propria e chi no, fra chi può andare in questi centri e chi no. Non ci sono posti per tutti e non tutti hanno i mezzi economici e i requisiti richiesti. Esistono così anziani soli che vivono isolati e spesso disperati. Se avessero la possibilità di avere un collaboratore o collaboratrice domestica potrebbero restare più a lungo nella propria casa, dove ci sono tutti i loro ricordi. La loro vita sarebbe meno triste e meno desolata. Nella nostra città fanno qualcosa il Comune, le parrocchie, alcune associazioni, ma un servizio completo per anziani soli non l’ha offerto e realizzato ancora nessuno.
Cristina Campagnoli
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