Basta con le critiche preconcette. Ghiandoni ha ragione: riconosciamo gli errori, ma soprattutto i meriti del Comune nel campo della politica culturale. Ad esempio Carnaroli ci è piaciuto moltissimo col discorso per l'inaugurazione del Teatro, sobrio e trascinante senza cadere nella retorica, chissà se lo ha scritto tutto da solo o se gli hanno dato qualche suggerimento. Con un piccolo sforzo riusciamo anche a trovare almeno una cosa su cui siamo pienamente d'accordo con Branca: è quando dice di sentirsi allotrio.
Una cosa che però ci vede fermamente contrari è l'affidamento ad un solo professionista di tutti i progetti di restauro del centro storico; invece di crogiolarsi nella loro allotrietudine, i nostri amministratori dovrebbero studiarsi la storia recente di Fano (il riferimento è ovviamente al faraonico progetto Gregotti per il Lido) e scoprirebbero che mentre la parcella del luminare di turno è sempre certa, l'utilizzo del progetto no. Senza contare poi che, piacciano o meno, i lavori del Lido sono quasi costati meno del progetto Gregotti.
In fondo i forestieri ci sono sempre piaciuti, sarà per questo che a frotte abbiamo votato Giorgianni (anche lui allotrio?); al di là delle battute, quello che manca a Fano è un serio confronto sulla destinazione degli immobili da recuperare e poi, dopo, cominciare i lavori (uno alla volta, tanto non ci sono soldi) affidando gli incarichi con procedure trasparenti, come il concorso di idee. Se poi qualcuno smania per dare inizio ai lavori, allora ci chiediamo perché sono ancora fermi quelli delle Mura Pontificie, della Tombe Malatestiane e della chiesa di San Pietro in Valle? Non sarà che Carnaroli e Branca vogliono lasciare qualcosa da inaugurare ai loro figli?
Luca Fabbri
Presidente Archeoclub - Fano