“Erano caduti nell'oblio i dieci disegni di Giancarlo Scorza, che la famiglia ci ha consentito di recuperare e di restituire alla comunità perché possa godere del fascino e dello charme che emanano e per rievocare con affetto la figura del versatile artista pesarese, nostro grande amico, che ci ha lasciato prematuramente nel lontano 1987”. Con queste parole Marco Montagna, presidente degli industriali della provincia di Pesaro Urbino, ha presentato a Palazzo Ciacchi la “Guida sentimentale di Pesaro”, recuperata da Confindustria Pesaro Urbino e dal Collegio dei Costruttori e tirata in 150 esemplari da Arti Grafiche Stibu di Urbania per Walter Stafoggia Editore. “Nel 1985 – ha ricordato Marco Montagna - Giancarlo Scorza ha immortalato l'insediamento degli industriali a Palazzo Ciacchi con una grafica, che è poi diventata l'effige della nostra sede e noi oggi, a vent'anni dalla sua morte, lo vogliamo ricordare ancora con i suoi disegni, che riescono sempre ad emozionarci perchè catturano e ci rivelano gli aspetti più intimi del paesaggio pesarese”. “Dieci sono le tavole che compongono la cartella - ha detto Silvia Cuppini, professore associato presso l'Istituto di Storia dell'Arte contemporanea dell'Università di Urbino - e che, con un zampillo di segni minuti, raccontano, attraverso gli occhi dell'artista, dieci vedute di Pesaro”. Basta scorrere i titoli: Palazzo Baldassini visto dal Giardino all'italiana, Via dell'Arsenale già Belvedere, Via Baldassini vista dagli Orti adiacenti, Via della Volta di S.Antonio oggi Via Morselli, Cancello d'ingresso degli Orti Baldassini e Casa del Giardiniere, Via Don Minzoni e Mura del Belvedere, Chiesa di S. Agostino vista da via Pellipario, Rocca Costanza vista dal Belvedere di Via dell'Arsenale, Campanile della Chiesa dei Servi di Maria ripresa dal Piazzale Matteotti, Campanile della Cattedrale. “Una Pesaro – ha concluso la Cuppini – così vicina nell'anima e, nello stesso tempo, così lontana nel paesaggio”. “Complessa è la personalità dell'artista, umbratile, ma nello stesso tempo partecipe della vita culturale del suo tempo – ha sottolineato Maria Rosaria Valazzi della Soprintendenza per i beni artistici e storici delle Marche - come era allora la città di Pesaro, che tuttavia coglieva appieno le idee e i movimenti culturali che agitavano l'epoca”.
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