Non bastava la zanzara comune, Culex pipiens, a disturbare il sonno delle nottate pesaresi; dai Paesi sudorientali, è arrivata anche la zanzara tigre, Aedes albopictus. La zanzara tigre si moltiplica da fine aprile a settembre, sverna come uovo, punge di giorno, non vola per più di cento metri. Molti nostri concittadini si sono ritrovati con il corpo cosparso in breve tempo di bolle pruriginose, in qualche caso talmente fastidiose da ricorrere anche alla cure dei sanitari del Pronto Soccorso. Il molesto insetto, le cui punture vanno trattate con buone dosi di pomate antistaminiche, ha un'origine asiatica ed è arrivato in Italia, a Genova, fin dal 1990, a causa del commercio di copertoni usati, e si è via via espanso fino alle nostre zone. E' facilmente riconoscibile, rispetto all'altro più noto esemplare, per la colorazione nera, con una banda bianca che attraversa longitudinalmente la parte superiore del torace, e le evidenti fasce bianche che ne caratterizzano il corpo e le zampe. La sua prerogativa è di essere estremamente fastidioso, perché punge di giorno ripetutamente, provocando appunto nella zona colpita un prurito intenso. I focolai larvali si localizzano particolarmente in raccoglitori abbandonati e in grado di riempirsi di acqua piovana anche in piccole quantità, come i sottovasi delle piante o gli annaffiatoi. Arrestarne la diffusione e lo sviluppo non è semplice, ma, seguendo alcune norme, il cittadino stesso puo' ridurne la presenza. E' quindi necessario provvedere a svuotare nel terreno, e non nei tombini, i recipienti che contengono acqua stagnante, evitando il più possibile questo ristagno; in caso di impossibilità, si devono eventualmente trattare tali parti con insetticidi per uso domestico. Il tipo di vita della zanzara tigre è tale da vederla deporre le uova in autunno, queste sono resistenti al freddo e non schiudono, anche se immerse nell'acqua, fino alla primavera successiva. Lo sviluppo da uovo ad adulto avviene nel periodo di luglio e di agosto, e si compie in poco più di una settimana. Gli adulti si posano sulla vegetazione ad elevato tasso di umidità e se passa un animale a sangue caldo lo inseguono per aggredirlo.
Altri insetti molesti, specialmente in questo periodo, sono alcuni Imenotteri aculeati quali i calabroni (Vespa cabro), comparsi adesso numerosissimi nella nostra provincia, e che hanno richiesto più interventi da parte dei Vigili del Fuoco. La loro pericolosità consiste nel fatto che possono scatenare nell'organismo dei soggetti colpiti dalle loro punture importanti eventi allergici, fino ad arrivare nei casi più gravi a shock anafilattico che, provocando tumefazioni a livello di labbra, lingua e corde vocali, impedisce in alcuni casi la respirazione. D'altra parte la riproduzione di questi esemplari, iniziata alle soglie dell'estate, ha la sua punta massima a fine agosto-settembre, per questo motivo gli insetti aumentano notevolmente di numero, creando disagio alle persone. Con essi levitano anche i loro nidi, che possono raggiungere dimensioni non indifferenti e che vanno distrutti facendosi aiutare da esperti in merito, piuttosto che scegliere inopportuni metodi fai da te. Tra i consigli utili da seguire, sarebbe prudente evitare di camminare a piedi nudi e con abiti scollati in campagna, nonché rispettare semplici norme igieniche, quali tenere puliti i contenitori dei rifiuti.
Rosalba Angiuli