a cura di Livia Cappelletti, dottore commercialista Tel. 0721 452290
La pianificazione fiscale concordata (PFC)
La Finanziaria 2005, tra le diverse novità di natura fiscale, porta con sé il nuovo istituto della “Pianificazione fiscale concordata”; che, stando a quanto si prefigge il legislatore, dovrebbe permettere ai contribuenti titolari di reddito d'impresa e di lavoro autonomo di definire su base triennale il relativo reddito imponibile. Conclusosi il biennio di applicazione (2003 e 2004) del concordato preventivo biennale (prima sperimentazione dell'istituto) viene ora previsto a regime il concordato preventivo triennale. Possono accedere alla PFC :
- i titolari di reddito di impresa, indipendentemente dalla forma giuridica ;
- gli esercenti arti e professioni
per i quali, però, sono risultati applicabili, per il periodo di imposta 2003, gli studi di settore.
Sono però esclusi dall'istituto, gli imprenditori ed i lavoratori autonomi: - che svolgono, dal 1° gennaio 2004 un'attività diversa da quella esercitata nel biennio 2002 e 2003; - che non erano in attività in almeno uno dei periodi di imposta 2002 – 2003 o 2004 ; - che hanno omesso di presentare le dichiarazioni fiscali redditi/iva per i periodi di imposta 2002 o 2003, nonché di comunicare i dati relativi agli studi di settore per l'anno 2003.
Sarà il Fisco a “proporre” l'importo: ecco la similitudine con il “concordato di massa” varato a cavallo tra il 1994 e il 1995. Ai contribuenti interessati, durante quest'anno giungerà una proposta che conterrà gli importi reddituali che, eventualmente, il contribuente si impegna a dichiarare per il triennio 2005/2008: impegno che, poi, dovrà essere onorato all'atto della presentazione delle dichiarazioni fiscali. Al ricevimento della “proposta” dell'Amministrazione finanziaria, il contribuente interessato ha tre opzioni :
- rifiutare di aderire all'istituto, semplicemente non rispondendo alla comunicazione inviata dagli uffici ;
- aderire all'istituto accettando gli importi proposti, con una comunicazione da trasmettere entro 60 giorni dal ricevimento della proposta;
- definire in contraddittorio con l ‘Agenzia delle Entrate i valori proposti nella comunicazione, sempre entro 60 giorni, motivando con documentazione idonea il proprio disaccordo rispetto ai valori proposti dall'ufficio.
Vantaggi dell'adesione alla PFC
- L'adesione alla pianificazione fiscale concordata comporta una riduzione dell'imposizione fiscale e contributiva per gli importi eccedenti la base imponibile pianificata proposta dagli uffici . In pratica, il reddito di impresa o di lavoro autonomo viene diviso, al momento della sua tassazione, in due fasce : la prima fascia pari al reddito pianificato minimo proposto dall'ufficio, viene tassato, nei tre anni, ordinariamente ; la seconda fascia pari all'eventuale extrareddito prodotto, viene tassato con l'applicazione delle aliquote Irpef ed Ires ridotte di 4 punti percentuali, con esclusione però della prima aliquota Irpef del 23%.
- per chi aderisce alla PFC, sono limitate le possibilità di accertamento da parte dell'Amministrazione finanziaria : in pratica, ai fini delle imposte dirette, la copertura, sempre limitatamente al reddito tipico, opera con riferimento a tutti i tipi di accertamento, incluso quello bancario.
Nel triennio di adesione alla PFC, rimane comunque l'obbligo di tenuta delle scritture contabili ai fini delle imposte dirette e obbligo di emissione di documenti fiscali (scontrini fiscali e ricevute fiscali) liquidazione e versamento imposta, ai fini Iva.
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