E' senza dubbio un avvenimento positivo per la nostra città: l'opera di Arnaldo Pomodoro, la grande creazione artistica conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo, si insedia finalmente nella versione più bella ed in una cornice adeguata, anche a Pesaro, sua terra d'origine. Io stesso ne ho ammirato una copia in una importante piazza di Jeddah in Arabia Saudita circa 20 anni fa. Ora anche noi pesaresi possiamo ammirare la sfera installata e leggerne la drammaticità del suo attualissimo messaggio: "Il nostro mondo, o meglio l'uomo con la sua intelligenza, scopre e riconosce l'immensa forza volvente dei meccanismi della natura, che può costruire e stritolare, sfida perenne di una forza da dominare, con l'impegno di tutta l'umanità in una lotta ineludibile e sovrumana".
Ma ecco la piacevole sorpresa. Il lucente metallo splendente sotto il sole, produce uno straordinario "effetto specchio" che aggiunge alla sfera, riflessa, la vista gradevole del panorama circostante. E' un effetto aggiunto, non previsto, continuamente mutevole secondo il movimento di chi la osserva; un effetto aggiunto che, se da un lato riduce l'attenzione verso l'opera d'arte, dall'altro l'arricchisce.
Guardando meglio, però, vi si può osservare (potenza dell'arte!), un ulteriore effetto: l'effetto "specchietto" per le tante allodole pesaresi che richiama purtroppo tristi considerazioni, certamente non enfatizzate il giorno dell'inaugurazione ufficiale ma della cui verità la sfera, clamorosamente, continuerà a dare testimonianza a questa città distratta, sottomessa e vigorosamente spennata dalla sua amministrazione locale, avida e incontrollata, e dallo Stato centrale di Roma che la ignora da sempre, salvo quando ne esige i pesanti tributi. Sembra di udire: "Cari cittadini, guardate che bella cosa vi ha comprato con i vostri soldi la vostra amministrazione che vi vuole tanto bene! Ora però smettetela di chiederle conto di come sta gestendo il denaro che è costretta a prelevarvi in mille modi, poiché di tutto quanto voi versate a Roma, a Pesaro non torna quasi nulla; e così mentre a voi lo Stato non dà i dovuti servizi, e quindi li dovete ripagare, alla vostra amministrazione Roma trasferisce percentuali irrisorie costringendola a imporvi i mille balzelli che la sua fervida fantasia escogita per finanziare la spesa ordinaria. Anche per questa ragione restano sempre insoluti i tanti e veri problemi della vostra città e provincia: la viabilità medioevale, la circonvallazione da fare, la ferrovia e la Statale 16 che strangolano la città, i parcheggi, la manutenzione delle carreggiate, l'ospedale, il recupero del patrimonio storico, ecc. Loro non possono né vogliono fare nulla contro l'amministrazione romana, perché anche lì comandano loro, grazie ai vostri voti! Perciò ammirate la bella sfera, state zitti, pensate a lavorare e pagare: anche le multe per le infrazioni che vi costringono a commettere. Anzi vi raccomandiamo di stare molto attenti ai ladri, ai vagabondi ed ai criminali di cui stanno riempiendo città e campagna. Del resto grazie alla mia presenza hanno in parte compensato l'obbrobrio realizzato in Piazza Matteotti ed il ridicolo inflittovi con i "triangoloni" che certo non avrete dimenticato. E, principalmente, non vi venga in mente di curiosare sugli affari che stanno maneggiando per la dismissione delle tante proprietà di cui è ricco il vostro Comune".
La ringraziamo signor Pomodoro: non è colpa sua se la sua opera è stata usata per fini non artistici. La ameremo la sua opera, anche pretendendo che l'amministrazione la tenga pulita e splendente come merita.
G.G. Luciano Ridolfi