Non è stato sempre molto facile individuare e far conoscere geograficamente la posizione di Pesaro, ai forestieri. Correvano i fatidici anni ‘30-'40 e noi ragazzi, per uscir fuori dalla quotidianità delle mura pesaresi, praticavamo molto sport per poter viaggiare e conoscere l'Italia. Ci si vestiva con i colori e le scritte dei comandi federali e sopra la tuta era ben visibile, a volte esagerato, il nome della località di appartenenza: la scritta “Pesaro” superava a volte anche l'ampiezza dei modesti toraci giovanili. Così accadeva spesso che, vedendoci passeggiare nelle diverse città del nord (Firenze, Torino per l'atletica; Bologna, Roma per il nuoto), i locali faticavano a leggere il nome della nostra città stampato sulla tuta e dicevano: “Pesa… Pescara!”. E noi, punti nell'orgoglio, chiarivamo di essere di Pesaro, una cittadina delle Marche, ma era molto difficile farci capire; se non precisando “Siamo di Pesaro, vicino a Rimini”, e il chiarimento aveva buon esito. Se poi, per andare più vicino, dicevamo Riccione (la spiaggia del Duce), il dato geografico era pienamente comprensibile. Tuttavia, a distanza di oltre 50 anni, il fenomeno si è ripetuto e l'ho vissuto in prima persona. Durante una gita in Spagna, il pullman fa una breve sosta in un paesino della Catalogna. Uno del luogo, incuriosito dalla targa del nostro pullman, mi chiede cortesemente da dove venivamo. La risposta era semplice: dall'Italia e precisamente da Pesaro. Lo spagnolo con viva soddisfazione esclama: “Pesaro, pallacanestro, Scavolini!”. Sarà stato il caso di aver incontrato un tifoso di basket della zona, ma rimane il fatto che la nostra città è conosciuta più che altro come Scavolini! Ed ecco la domanda che mi si è ripresentata: Pesaro, nonostante le grandi manifestazioni sociali, culturali e sportive (leggi Rof, Festival del Cinema e Festival d'arte drammatica, Mostra del Mobile, Momi, scambi culturali ed economici con la Cina e tutto il mondo) Pesaro, dicevo, non riesce ad emergere per notorietà tra i forestieri. Oggi un filo di speranza sembra esserci all'orizzonte grazie a Filippo Magnini (il campione mondiale di nuoto) e al sempre vittorioso Valentino Rossi, che con la loro origine pesarese possono realmente portare la nostra città al livello di notorietà che si merita.
Michele Scrima
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