Alcune recenti dichiarazioni di autorevoli membri della Giunta comunale sembrano confermare che l'annosissimo problema dell'Ospedale debba slittare ancora alle "calende greche"; ed aumentano i pesaresi costretti alla "via crucis" verso altri centri per test clinici di alta specializzazione (come denunciato più volte dal prof. Lungarotti e da tanti altri primari). Qualcuno pensa di ricorrere al "fai da te" per ovviare alle tante lacune tecniche del nostro nosocomio. E' il caso di Oncologia, diretto in modo egregio dalla prof.ssa Catalano, che ha promosso col consenso della stampa locale una raccolta di fondi per far avanzare la tecnodiagnostica verso il "male del secolo". Queste iniziative che sanno un po' di estemporaneo, non fanno altro che evidenziare le pecche di vari settori nella cura di importanti malattie.
A questo punto non bastano i palliativi o la semplice beneficenza, una soluzione va senz'altro individuata nella raccolta di finanziamenti di origine privata che possano poi essere impegnati nei reparti ora più deficitari sul piano della strumentazione e delle tecniche diagnostiche (perché sul piano del personale la responsabilità è, e deve rimanere, della Regione e dell'ASL n.1). Una via, senza tergiversare, va vista nella emissione di titoli, quali i BOC o simili, che potrebbe imprimere una svolta attraverso l'intervento dei privati che di volta in volta possono essere mirati a risolvere i problemi prioritari indicati dagli stessi sanitari. Questo è un punto di facile attuazione: il Consiglio comunale col concorso di quello provinciale, può approvare in tempi brevi le opportune delibere. La popolazione del nostro territorio ha bisogno di risposte celeri: la salute non ha prezzo. I tentennamenti della Giunta non potrebbero che essere considerati come dilazioni colpevoli.
Ugo Tapponi
Consigliere della 1^ Circoscrizione