Istigazione
Alcune sere fa, durante la trasmissione televisiva “Blob”, nel periodo in cui questa è diventata monotematica sui fatti di Genova, con una ben precisa collocazione politica, alla fine, quando la scritta “Blob” era ormai scomparsa, ma prima della pubblicità, un tale ha insegnato, con tutta l'attrezzatura a portata di mano, a fabbricare una bomba Molotov. Senza dare ai telespettatori alcuna spiegazione. D'accordo che certe informazioni si trovano anche su Internet, ma bisogna andare a cercarle. Non saprei definire il comportamento di quella trasmissione che come una palese istigazione alla violenza.
Dinastia
Che ne direste se il professor Lungarotti, o il professor Borghi, o qualsiasi altro valente medico, diventassero segretari di partiti politici? Vi meravigliereste sicuramente. Eppure è quanto sta accadendo per Giovanni Berlinguer: uno specialista parassitologo che dovrebbe accedere alla massima carica nei diesse. Si tratta di un medico che non mi risulta abbia dato grandi dimostrazioni di capacità, o diplomazia politica o imprenditorialità. Ma lui, a differenza degli altri che ho citato, ha il vantaggio di un cognome illustre. Quasi che la politica entri a far parte del DNA dell'individuo.
Mi sembra che stia accadendo in quel partito quanto si è già visto nell'Ulivo. Quando in quella coalizione era pressoché impossibile trovare qualcuno che mettesse tutti d'accordo (come possono convivere Dini e Cossutta?), si è trovato un tale che scontentasse tutti nella minor misura possibile. Dotato di buona presenza, (se fosse stato orbo o sciancato sarebbe stato scartato) con una valente giornalista come moglie. Quanto bastava per entrare nella manica dei media.
Adesso i diesse cercano qualcuno al quale sia difficile dire di no. Per ragione dinastica. E sappiamo bene che nella sinistra dir male di un Berlinguer è un delitto di lesa maestà. Come, per ogni italiano, sparare contro Garibaldi.
Mi chiedo: i primari citati conoscono almeno l'uomo dal di dentro. Giovanni Berlinguer ne conosce i parassiti: zecche, acari, piattole. Speriamo bene!
Valentino Rocchi
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