La perdurante crisi economica del Paese, che sta determinando una forte riduzione degli investimenti pubblicitari da parte delle aziende e degli enti pubblici, si è ripercossa inevitabilmente anche sui bilanci di un giornale come il nostro che è offerto gratuitamente ai lettori, si finanzia solo con la pubblicità, non ha “padrini” e quindi non beneficia di particolari contributi e attenzioni. Anche il passaggio alla stampa a colori (con relativo aumento dei costi) non ha portato a variazioni significative nel numero degli inserzionisti. In questa situazione prevediamo di sospendere le pubblicazioni a giugno 2010, dopo tredici anni di onorato servizio e 143 numeri stampati. In questo arco di tempo abbiamo dato un rilevante contributo alla circolazione delle idee in questo territorio, pubblicando molte migliaia di pezzi (articoli, racconti, poesie, disegni, foto) di 834 autori e arrivando a distribuire dalle 15 alle 20 mila copie ogni mese, in tutte le edicole, le librerie, le scuole superiori, i circoli e gli esercizi commerciali di Pesaro, Fano e altri centri della provincia: probabilmente la diffusione più alta di tutti gli organi di informazione indipendenti (quotidiani e periodici) presenti sulla piazza.
*** La nostra possibilità di continuare l’avventura è legata alla costituzione di un club “Amici dello Specchio”: una piccola cordata di imprenditori, commercianti, associazioni di categoria, enti pubblici, banche del territorio, disposti a garantire fin d’ora un contratto annuale di pubblicità per gli spazi prescelti. Peraltro questi eventuali interventi andrebbero anche a favore degli stessi committenti: perché la pubblicità non è una beneficenza, ma un investimento misurabile in base al numero di persone raggiunte a fronte di un certo costo. Una seconda possibilità, complementare o alternativa, sarebbe quella di distribuire il giornale solo nelle edicole, a fronte di un abbonamento da parte dei nostri lettori/autori di Pesaro e di Fano al costo di 25 euro all’anno. Le eventuali adesioni preliminari (senza invio di denaro in questa fase) dovranno pervenire con una lettera, un fax o una e.mail all’indirizzo del giornale. Con almeno 2.000 di questi abbonamenti (al netto delle spese per le edicole) saremmo in grado di sostenere i costi in modo autonomo. Nel mondo editoriale questa ipotesi si può annoverare nel libro dei sogni; ma tutta la storia dello Specchio della città è stato un sogno durato tredici anni. Per il momento, ‘A da passà ‘a nuttata.
A. A.
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