All'inizio di Via Cavour, sulla destra, si può notare l'ex chiesa di S. Leonardo (ora restaurata e in mano a privati) che fu sede parrocchiale per tanto tempo. Come ci ricorda F. Battistelli nel volume "Fano nel '600" a cura di A. Deli, edito dalla Cassa di Risparmio di Fano, questa chiesa, più volte ristrutturata nel corso dei secoli, a fine Seicento conservava una pala d'altare del Giangolini rappresentante la Madonna con il Bambino e San Leonardo. Pertanto si evince che generazioni e generazioni di fanesi coltivarono la loro fede sotto il patrocinio di S. Leonardo.
Nel corso del nostro secolo la Parrocchia di S. Leonardo era la più grande del Comune di Fano. si estendeva fin verso Bellocchi. In città comprendeva tutta la zona dei Piatteletti con tutti i vicoli a fronte e a lato della chiesa, a cominciare da Via S. Leonardo detta dal popolo "Via dei Cento Usci" per le tante porte d'accesso alle casette. In campagna comprendeva la zona di S. Orso, dei Tre Ponti, della Via Papiria con il Campo d'Aviazione e tutta la zona, più periferica, della Chiaruccia. Le case dei contadini della Parrocchia erano allora oltre cento e il Parroco Don Achille le visitava regolarmente tre volte l'anno per la benedizione delle stalle, il giorno della festa di S. Antonio, a Pasqua e in occasione della "cerca del grano".
Nell'area del Campo d'Aviazione sorgeva una chiesetta denominata Santuario della Madonna della Colonna che nel 1940 venne demolita per dar posto alle undici palazzine della Scuola Allievi Piloti (fatte poi saltare dai tedeschi durante la guerra). Nel Santuario si venerava una immagine miracolosa della Madonna che fino al febbraio del 1944 fu affidata alle monache di Santa Teresa il cui convento era ed è ancora situato di fronte all'ex Foro boario. Collocata poi nella Capanna del Circolo Ricreativo "Montesi" di Tre Ponti, vi restò, salvo un periodo di occultamento sotto terra durante il passaggio del Fronte, fino a quando nel 1958 fu trasferita nella nuova Chiesa della Colonna dove si trova tuttora. Dopo la guerra, l'ampio territorio di S. Orso incominciò ad esser oggetto di nuovi insediamenti (che peraltro continuano ancora) per cui si ritenne opportuno officiare anche la cappella privata "Cinti" per dar modo alle nuove famiglie della Parrocchia di svolgere più facilmente le loro pratiche religiose.
Nel 1970 il territorio parrocchiale di S. Leonardo subì il primo grosso taglio per l'entrata in funzione della nuova Parrocchia di Santa Maria Goretti che prese tutta la zona di S. Orso fino alla ferrovia metaurense fra il Vallato e Bellocchi. Successivamente anche la zona del Vallato passò ad una nuova parrocchia, quella di S. Paolo in Vallato affidata ai preti lavoratori. A questo punto S. Leonardo comprendeva solo il territorio che andava dal centro storico fino alla medesima ferrovia. A seguito di un controllo nel 1973, da parte del Genio Civile di Pesaro, la chiesa di S. Leonardo veniva dichiarata inagibile e, di conseguenza, chiusa. La Parrocchia di S. Leonardo continuò comunque ad esistere "consorziandosi" con la Parrocchia di S. Antonio Abate la cui chiesetta, situata in Piazza Costanzi, venne adibita per tutte le funzioni fino all'anno 1986. Dopodiché, a seguito delle nuove disposizioni sulla riduzione del numero delle parrocchie, la Parrocchia di S. Antonio venne assorbita da quella della Cattedrale e la Parrocchia di S. Leonardo fu trasferita alla Chiesa di S. Giovanni Bosco (Don Gentili) prendendo alcune vie delle Parrocchie del Duomo e di Santa Maria Nuova ed assumendo la denominazione di Parrocchia dei Santi Leonardo e Giovanni Bosco. E così si procedette fino al dicembre dell'anno scorso, data in cui la Parrocchia di S. Leonardo terminò di esistere con grande rammarico di tutti i fanesi che direttamente o indirettamente ebbero rapporti con questa importante parrocchia e soprattutto con Don Achille che ne fu il parroco per oltre 50 anni.
La Parochia d'San Liunard
Cum han fat sa chel trenin
che in pasat giva a Urbin
a purtà, sa 'n po' d'afan,
el sapor del mar de Fan
e che dop arniva giù
tut content da malasù
per le glorie del pasat
che 'l facevne più gasat,
dacsì han fat, o che emusion,
sparì un'altra tradision
che ormai machì a Fan
era el vant d'ogni cristian:
la Parochia d'San Liunard,
meritevul de riguard,
mesa subit in surdina
da la sera a la matina!
Tant è vera che c'è gent
che ancora en è al curent,
mentre invec chi già el sa
va in gir e s'dà da fa
per arcoja le adesion
contra l'at de supresion.
Dic che adès j ex-paruchian
de San Liunard machì a Fan,
tra el Dom e tra 'l Valat
e San Cristofre sparpajat,
en s'arcapesne guasi più
per pregà el bon Gesù,
j'apar d'èsa cum i pesc
fòra dl'aqua e i rincresc
d'en pudé alsà el sguard
e dì: "Ji so de San Liunard!".
O gent mia, abiat pacensa,
supurtat la penitensa,
anca ji, ai temp so stat
paruchian inamurat
de San Liunard, e Don Achille,
premuros del suo uvile
ancora c'dic, pin de buntà:
sol la fed ce pòl salvà!
Rino Magnini