Sembra esserci un ritorno veramente forte e “sentito” del culto verso la Madonna: chissà se fa parte anche questo di quella eredità di valori lasciataci da Papa Wojtyla? Fatto sta che le chiese, e in particolare le chiese mariane, ritornano ad essere sempre più meta di “gite” o pellegrinaggio: e non solo i classici Santuari abitualmente più frequentati dai cercatori di speranza. Sarà perché questa umanità “moderna” ha cominciato a sentirsi un po' orfana: non solo di padre, come dicono i sociologi, ma – cosa ancora più grave – orfana anche di una madre veramente presente e rassicurante di quelle certezze e valori vitali che da sempre ci venivano trasmessi da una “mamma”, quasi istintivamente insieme al suo latte e al suo cibo? Sarà anche per questo che il rifiorire del culto della “Mamma Celeste”, stimola e influisce nuovamente la fantasia degli artisti e cioè di scrittori, scultori e pittori che hanno ricominciato a studiare e a rappresentarci la vita e l'immagine della Vergine e Madre per eccellenza: Maria? Da qualche tempo si parla, si scrive, si raffigura in ogni modo il volto della Madonna che comunque è sempre bellissima, sempre splendente, sempre viva e “vera” – comunque venga rappresentata. Noi la sentiamo “nostra”, credenti o meno. A questo proposito gli artisti avranno una buona occasione, anche per farsi conoscere, partecipando alla “Mostra di Arte Sacra” che si terrà in occasione della “Festa del Voto”, festività amatissima da molti come la “nostra” Madonna delle Grazie. La mostra si terrà dal 9 al 16 ottobre presso la Sala di San Domenico. Le opere, in cui l'artista è libero di usare qualsiasi materiale, stile e tecnica, avranno per tema proprio la Madonna: il suo volto, o la sua figura, oppure la sua vita come la si conosce dai Vangeli o da altri racconti sacri (e/o popolari). Dal 1° a 6 ottobre ogni artista consegnerà la sua opera (in Via Baldassini 3) dove il Comitato della Mostra, composto dal gallerista Altomani, dal priore dei Servi di Maria e dal prof. Angelo Bonetti, procederà alla selezione per l'invio alla Mostra.
Clelia Palombi Prozzillo
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