Abdelaziz Tellat (per gli amici, solo Aziz) è un marocchino quarantenne, laureato nel suo Paese in Storia e Geografia. Oggi vive a Mombaroccio e lavora come operaio in un'azienda agricola. Ci ha inviato questa poesia, il suo primo componimento in lingua italiana, che ha concepito come un testo diviso in tre parti: la nascita di tutti gli uomini, la sua nascita povera, l'infelicità della vita di tutti.
Gli umani…
Tutti gli umani, nascono liberi
Gli umani.
Tutti gli umani, nascono felicissimi
Gli umani.
Tutti gli umani, nascono innocenti
Gli umani.
Tutti gli umani, sono felicissimi dei neonati
Gli umani.
Tutti gli umani, nascono molto onorevoli
Gli umani.
Tutti gli umani…
Io…
Io sono nato, attaccato in catene
Io…
Io sono nato, e su mia fronte un verbale
Io…
Io sono nato, mia madre soffocava
Io…
Io sono nato, tutti in vicinanza in lacrime
Io…
Io, io, io sono naaaatooo…
Io…
Io in scuola, mai ho letto Sinbad
Io…
Io mai ho visto, Sinbad cartoni
Io…
Io moltissimo ho odiato le rondini
Io…
Io ho rifiutato
d'essere Sinbad
d'essere rondine
ma… ma… ma… anziii
Io, gli umani, eravamo nati
Nostri sacchi a pelo in zaino
Bio…bio…bio…bio…
Eravamo senza sentiero
Eravamo senza bandiera
Avevamo conto scoperto
Senza borsellino
Senza identificazione.
Abdelaziz Tellat
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