Alla fine dell’Ottocento cominciano ad apparire, anche a Pesaro, i primi testi di pubblicità commerciale: o di réclame, come si chiamava allora. Ecco alcuni esempi di fantasiosi copy-writers locali.
Se avete bisogno, non fate complimenti!
Vi sentite in stato non buono? Avete disturbi? Mangiate e poi…? Ebbene: ricorrete all’Acqua Valzangona. E’ salina, magnesiaca e fa effetto sicuro. Basta berne ogni mattina 8 o 10 bicchieri: si passa l’acqua, e i budelli guariscono. La vende Viterbo a £. 0,20 al litro. Se poi volete andarla a berla lassù, vi avverto che c’è l’Albergo Ruggeri, il quale ha camere perfino a £. 0,50. Il vitto costa come a Pesaro. O. Ruggeri.
Chi la fa l’aspetta.
(da L’Adriatico del 29 luglio 1891). Quanti vi sono ancora che ricorderanno le spavalderie dei papalini sotto il governo di Pio IX? Ebbene anche per loro venne il giorno del redde rationem. La famosa banda Grossi che infestava la nostra provincia e che vi aveva sparso il terrore, lasciandovi il capo di essa la testa sul patibolo. Fortunatamente con la libertà e con il progresso, tolta la pena di morte, a ognuno rimane la propria testa, la quale in qualunque stagione dell’anno ha bisogno di essere coperta. La rinomata “Cappelleria di Augusto Mariotti” supplisce a tutte le esigenze di questo genere, e al massimo buon mercato; fino con sole 3 lire si può avere un cappello di buona stoffa, ben guarnito e di lunga durata.
Dove sono le guardie?
(da L’Adriatico del 2 agosto 1891). Non si può camminare con sicurezza per una via senza il pericolo di avere, non dirò la testa, ma almeno il cappello insudiciato e schiacciato dalle palle… di pezza dei nostri monelli. Veramente v’è un Regolamento che vieta il giuoco della palla per le pubbliche vie, ma non insistiamo, visto che l’inconveniente dei cappelli viene a totale vantaggio della rinomata “Ditta Augusto Mariotti”. Vittime del giuoco della palla! Tutti ai negozi di “Augusto Mariotti”, Corso XI Settembre n. 7, 17, 18.
(segnalato da Maria Teresa Badioli)