Parte tutta la famiglia per la Siria: i genitori sono archeologi.
E la gatta? Una signora amica si è offerta di tenerla. Le bimbe sono felici perché rimane in una famiglia e non in una gabbia al "gattile". Ma un giorno li raggiunge una telefonata: la signora non ha parole; deve comunicare che la gatta è riuscita a scappare. Vane da giorni le ricerche. Angoscia e lacrime per tutti. La piangono morta!
Arriva il tempo del rientro. Stanno ancora scaricando il bagaglio dentro il loro portone quando la bimba più piccola, entrata per prima in casa, ritorna dalla sala eccitatissima ad occhi sbarrati: "Mamma sul divano c'è il fantasma di Minù".
Fra baci e carezze hanno sfogato la loro gioia incontenibile. Ma come può essere entrata con porte e finestre chiuse? Come ha fatto a non morire di fame e di sete? Non ha neanche sporcato in casa… Mistero, che più mistero non si può!
Solo due giorni dopo il portiere "biricchino" ha sciolto l'enigma: una signora aveva raccolto una gatta sporca e stremata. Con pazienza era riuscita a rimetterla in forma. Nel pulirla aveva notato il tatuaggio. E' stato facile, così, rintracciare i padroni e, d'accordo con il portiere, che aveva le chiavi dell'appartamento, gliel'ha riportata il giorno del rientro per far loro la dolcissima sorpresa.
E' successo ai miei nipoti residenti a Lione.
Marisa Prioli