Renato Bonci
SANTA MARIA VALCAVA 1953
Corri pensiero,
al tempo mio remoto…
al campo da bocce
bianco e piccino;
al gioco della pignatta;
a mosca-cieca, alla cuccagna;
agli uomini forti dai volti scuri
in groppa ai cavalli,
tenevan le briglie
con tanta destrezza.
A scuola in calesse,
un'aula, un camino
dalla prima alla quinta
per tutti una stanza.
Le corse nei campi
nei bordi i giaggioli,
acqua pura di fonte,
senza corrente, un lume per luce.
Corri pensiero
al mio tempo remoto,
sei ancora veloce, tu puoi;
io lento, mi fermo,
sospiro un lamento,
ti guardo…ti vedo…ti sento…
ma proseguire non so.
Angelo Marcaccini
LE LENTI
"Che vede?". Vedo un capo arrivato
per raccomandazione.
"Le levi, non vanno bene,
è una brutta visione".
"Provi queste". Dottore, ora scorgo
un graduato – lecca potere -.
"Le tolga. Non è bello questo vedere".
"Prenda queste". Vedo un perfetto impiegato,
senza possibilità di carriera.
"Le tenga, questa è ottima veduta,
anche se nera".
Gudy Ceripa
VITA
Se tu
sei veramente
il cielo
fai ancora gridare i gabbiani
nel tuo alito
puro,
se sei
il mare
lascia che le tue gocce
bagnino
il mio viso scavato,
se sei
la terra
cresci
moltiplicati
nelle mani del povero
e se dunque sei
la vita
non fuggire via
offesa,
perdona
tutta questa cecità.
Alessandro Buccioletti
QUIETE
I miei pensieri riposano,
ora,
non so quando si desteranno
in questa quiete,
mi crogiolo nella calma piatta,
liscia come la seta,
appeso al sapore della sigaretta accesa,
giocando con le sinuosità del fumo,
oltre a figure di fumo e me,
non c'è niente,
niente,
neanche i miei pensieri.
Solo la cenere della sigaretta.
Andrea Sedda
A STEFANIA
Tu sei dolce e cortese
sorridente e gentile
sussurri in francese
vivi come in aprile.
Il tuo viso è una rosa
da sognante bambina
sei snella e gaudiosa
come una ballerina.
Di colore amaranto
il tuo viso e i capelli
io li ammiro e li vanto
per quanto son belli
e ti dedico un canto
solamente per... quelli.
Evelina Borrelli
UN GIORNO VEDRÒ
Dilegueranno le nebbie
che in minuscole gocce,
celano la diversità.
Nitidi appariranno, colori e contorni
mai più sfocati.
Alle sorgenti della luce l'anima
sazierà gli occhi e il profumo
di vagheggiati sentieri
stordirà con l'etereo azzurro
il tormentato enigma di mille perché.
Infiniti tasselli troveranno spazio
nel disegno di un mosaico
finalmente chiaro
e il limpido tappeto delle nuvole
accoglierà morbidamente,
i nostri passi nudi
solo allora eternamente liberi.
Franco Apicella
LA SCRITTA
Mendicare un sorriso
al margine
dell'universo
che corre frenetico
senza sosta
ammaliato
dal calore
di una scritta
ferma
immobile
luminescente
che dice arrivederci.
Paulaner
LISCIVIA
Acqua e cenere
per detergere tutto
Suoni nuovi
per scordare il passato
Averti oramai
è questione di "tempi"
Passibili entrambi
di esser derisi
Inutili attimi
rispetto all'intero
Guardarsi alle spalle
per pochi sorrisi
Illusi lavati da povera liscivia.