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La centrale a biomasse a Schieppe

Caro Ucchielli, meglio i pannelli

Da tempo ascolto dai mezzi di comunicazione la litania del fabbisogno energetico che occorre saziare: come fosse un grosso vorace Moloch cui sacrificare la Pace (con le cosiddette guerre del petrolio) e la Salute (con le conseguenze delle scelte nucleari nel mondo e molto altro). Eppure questo Orco viene dipinto come se non fosse manovrato dal profitto (l'energia si vende e c'è chi ci guadagna) ma solo un'entità sovrannaturale e cieca cui tutti dobbiamo qualcosa. Frustrante poi andare a cercare scappatoie a questa via crucis: le ricerche sui superconduttori d'energia, sul migliore sfruttamento del solare, dell'eolico ecc., e le varie tecniche di risparmio energetico, sembrano come schiacciate dallo scarso interesse dei politici, cioè di coloro che dovrebbero interpretare la richiesta della gente di tecnologie pulite ed efficaci.
Pulito, efficace: parole importanti per chi, come me, ha scelto di vivere in campagna, ripopolando zone rurali che hanno subito nei decenni scorsi il grande abbandono e che tornano a vivere nel segno dell'agricoltura, del biologico, dell'artigianato e dell'agriturismo. Ma ancora molto c'è da fare. C'è il Pil dietro l'angolo, cioè quell'indicatore che tutti adorano come totem del benessere e che invece non è altro che l'indicatore del prodotto interno lordo. Produzione e benessere di recente sembrano andare su due binari divergenti, tant'è vero che conosco un signore che ha deciso di chiamare il suo cane Pil, dopo che entrambi i suoi figli sono stati messi in cassa integrazione.
Mi aspettavo che da una Provincia governata con la sensibilità della sinistra venissero segni di attenzione al benessere dei cittadini: che ne so, penso a quanto sarebbe importante se tutte le amministrazioni comunali installassero il solare in tutti gli edifici pubblici e per tutta la pubblica illuminazione. Ma invece di notizie illuminanti scopro un trafiletto piccolo piccolo sulla pagina locale di un quotidiano: l'annuncio (obbligatorio per legge) che in zona Schieppe di Orciano la Ditta Wafer zoo intende trasformare il suo essiccatoio in una mega centrale a biomasse da 22 megawatt! Cerco ulteriori informazioni e scopro che alcuni abitanti della zona sono stati costretti a ricorrere ad un avvocato per poter visionare il progetto depositato in Regione. Cerco notizie su Internet e scopro che di centrali così grandi ce ne sono solo due in Italia, delle quali una già implicata in uno scandalo riguardo l'uso di legname d'importazione. Dunque non esistono studi attendibili circa l'impatto sul bioclima di centrali di questa grandezza, anche se Kyoto considera le centrali a biomasse eco-compatibili. Forse, dopo che avremo bruciato tutto quello che abbiamo nei campi e boschi della regione, scopriremo che non si può definire eco-compatibile una centrale che usa sino a 6 camion all'ora di combustibile ed emette fumi a 140 gradi da un pittoresco camino di 35 metri. Che ne dice, Presidente Ucchielli? Perché, invece di scaricare la patata, pardon, la centrale bollente alla burocrazia regionale non ci dimostra la sua vicinanza alle esigenze ambientali di questa vallata (per inciso una delle più panoramiche e belle dell'entroterra e con vincolo ZPS)? Ho letto che la “diabolica” Fornace vedrà un investimento di circa 98 milioni di euro. Ho calcolato che con quella cifra si potrebbero pagare almeno 10.462 impianti solari da 1.200 watt di picco, impianti che producono sino a 2.000 kilowattora all'anno. Permettendo così a oltre trentamila abitanti di avere energia pulita, senza danni ambientali. Magari la prossima volta che in Regione fanno partire un iter che ci riguarda, ci dia un colpo di telefono. Anzi, se vuole, può passare a cena (niente cacciagione però!).

Francesca Arduini Palazzi

I compiti della Provincia

Rispondo con piacere alla lettera della signora Francesca Arduini Palazzi perché ritengo abbia colto con precisione i principali temi in materia di energia: fabbisogno crescente, squilibrio tra produzione e consumi, individuazione di soluzioni “pulite” ed efficaci, ruolo della politica nella programmazione, necessità di risposte che guardino più all'ecosostenibilità che al profitto. Oggi, nella nostra provincia, produciamo meno del 6% dell'energia elettrica necessaria. Questo significa che circa il 94% viene importato e si tratta per la quasi totalità di energia ricavata da fonti fossili inquinanti e climalteranti.
Quella energetica non è solo una questione chiave dal punto di vista ambientale, ma anche politico. E l'Amministrazione provinciale ha individuato la risposta nella predisposizione di un “Programma energetico provinciale” (Pep) - elaborato all'interno del tavolo di Agenda 21 e coerente con il “Piano energetico ambientale regionale” (Pear) - al quale hanno partecipato cittadini, enti e associazioni ambientaliste. Da questo confronto è nato un progetto condiviso che individua nelle fonti rinnovabili e assimilate (solare, eolico, biomasse, biogas, idroelettrico cogenerazione) lo strumento per ridurre il deficit produttivo e ottenere benefici dal punto di vista ambientale, in particolare per il conseguimento degli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto. Nessuna fonte rinnovabile da sola è sufficiente per raggiungere il traguardo ambizioso che ci siamo dati, cioè di garantirci nel prossimo quinquennio almeno il 40% del fabbisogno: occorre quindi attivare e valorizzare un insieme di fonti energetiche.
Pertanto la Provincia ha di recente pubblicato un bando che mette a disposizione 100.000 euro per la promozione dell'energia fotovoltaica, al quale si affiancherà ben presto il contributo statale in conto energia, di imminente pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Per la produzione di energia elettrica da biogas è stata rilasciata un'autorizzazione che permetterà di soddisfare circa l'1,5% del fabbisogno provinciale e, nella più favorevole delle ipotesi, esistono potenzialità per circa altrettanto. La Provincia ha già partecipato a conferenze di servizi in Regione per l'autorizzazione di centrali mini-idro, le quali però, dato il carattere dei nostri corsi d'acqua, potranno coprire solo pochissimi punti percentuali del fabbisogno. Infine sono stati presentati progetti per la installazione di pale eoliche che, secondo le stime del Pep, potranno soddisfare al massimo un 6-7% del deficit.
Rimangono le biomasse che, con l'impianto di Schieppe di Orciano, sono state al centro del dibattito estivo. A proposito delle dimensioni è bene chiarire che non si tratta di una mega-centrale. Anzi, se limitassimo l'analisi alla sola produzione di energia elettrica, si configurerebbe come un impianto medio-piccolo rispetto a quelli autorizzati nelle Marche e nel resto d'Italia: la centrale di Jesi è di 130 mwe, quella di Falconara di 225 mwe, ma nelle regioni vicine ce ne sono molte che vanno dalle parecchie centinaia fino ai 3.500 di Montalto di Castro.
In ogni caso occorre chiarire una volta per tutte che il via libera all'attività della centrale è di competenza della Regione: sia l'Aia (Autorizzazione integrata ambientale), già rilasciata, sia le autorizzazioni del decreto legislativo 387/2003 e la Via (Valutazione di impatto ambientale), ancora da valutare. Pertanto ogni polemica sollevata nei confronti della Provincia è del tutto strumentale e fuori luogo.
Naturalmente la Via richiederà un approfondimento degli effetti sull'ambiente e sull'agricoltura; e la Provincia vigilerà, coinvolgendo cittadini e imprese: massima attenzione dunque per la definizione di un orientamento definitivo in materia, considerando in particolare le dimensioni dell'impianto e i possibili impatti sul traffico e l'inquinamento atmosferico, acustico e idrico. Chiunque volesse conoscere la questione nei suoi aspetti tecnici può leggersi il rapporto istruttorio curato dalla Regione e disponibile all'indirizzo Internet www.assessoratoambiente.regione.marche.it.
Ringrazio infine la signora Francesca Arduini Palazzi per l'invito a cena: sono ben lieto di poter dialogare con lei e con tutti coloro che vogliono un confronto diretto con l'Amministrazione provinciale, sempre al servizio dei cittadini.

Palmiro Ucchielli,
Presidente della Provincia
di Pesaro e Urbino

 


 
 
 
 
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