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Amilcare Panzacchi tra Maria Caserta, responsabile della Casa di riposo S. Arcangelo di Fano, e il prefetto di Pesaro e Urbino Luigi Riccio
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L'8 agosto scorso è stato nominato un nuovo Cavaliere della Repubblica. La notizia non sarebbe di per sé così eclatante, salvo il fatto che l'insignito ha 92 anni. Con un gesto di grande sensibilità istituzionale il prefetto di Pesaro e Urbino, Luigi Riccio, ha voluto recarsi personalmente presso la Casa di riposo S. Arcangelo di Fano che ospita Amilcare Panzacchi, per consegnargli la croce e il diploma, sottolineando che – come nel caso dei senatori a vita – queste onorificenze sono il giusto riconoscimento per coloro che hanno illustrato la Patria con particolari meriti nel loro campo di attività. Panzacchi, nato a Budrio (Bologna) il 24 dicembre 1913, figlio di un bersagliere caduto nella Grande Guerra, viveva da solo a Marotta fino a un paio d'anni fa, dopo la scomparsa della moglie. Ha accolto le autorità, i giornalisti e gli amici, impettito nella sua divisa di marinaio completa di decorazioni, fra cui due croci al merito di guerra. Nella sua vita ci sono infatti 31 anni di servizio come sergente della Marina militare, con missioni in Cina, nel Dodecaneso, in Albania e in Africa Orientale. Dopo l'armistizio ha combattuto in prima linea con gli Alleati nel Battaglione San Marco e successivamente è stato istruttore di educazione fisica all'Accademia navale di Livorno. Poi ha seguito altre strade ed altri interessi che lo hanno portato dalle nostre parti. Oggi tiene banco tra gli ospiti della Casa di Via Lanci e dipinge le sue coloratissime “marine” fanesi. Alla base di tutto, una buona salute e un inossidabile ottimismo. “Mio padre era sicuro di morire in guerra, aveva persino lasciato a casa il suo orologio perché ci rimanesse come ricordo. Io invece, in ogni situazione, ho sempre pensato che me la sarei cavata. Sono ancora qui…”.
A.A.
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