Sono trascorsi 40 anni da quel terribile giorno, l'8 giugno 1964, quando Fano fu sconvolta da un terribile nubifragio. In pochi minuti il cielo si oscurò e forti raffiche di vento investirono tutta la zona del porto con una violenza tale che volarono via molti capanni e cinque “quadri” simboli della marineria fanese. Oggi al porto di Fano sono molti i marinai che ricordano e che hanno vissuto in prima persona questa brutta esperienza. Tra questi Elvio Antonioni dello “El Grilon”, grande lupo di mare con una vita passata in navigazione e tante esperienze; eppure ricorda quel giorno come un incubo. “Altro che, se ricordo! Erano esattamente le 19,30 dell'8 giugno, mi trovavo in mare a circa 3-4 miglia da Fano con la mia barca “I quattro fratelli” insieme a mio padre. Stavamo rientrando, quando in pochi attimi si è scatenato l'inferno: vento violentissimo, mare ingrossato, acqua da tutte le parti, non riuscivamo più a tenere il controllo dell'imbarcazione; momenti drammatici. Con tutte le mie forze, aggrappandomi all'albero, miracolosamente siamo riusciti ad arrivare sani e salvi a casa. Siamo stati fortunati. Purtroppo per quattro miei cari amici si consumò una tragedia e una grande perdita per tutti noi e la marineria fanese; furono inghiottiti dalla furia delle acque con le loro imbarcazioni a circa 10-12 miglia dalla costa. Non li dimenticherò mai: Lido Ricci e Riccardo Perugini a bordo del “Borro”; Aldo Valentini e Cesare Tonti a bordo di “Emanuela Antonella”. Altri tre pescherecci si arenarono, ma per fortuna tutti i componenti dell'equipaggio riuscirono a nuoto a salvarsi. Era l'inferno!”, conclude commosso “El Grilon”. Sono trascorsi 40 anni da quella tragedia del mare, ed è doveroso per tutti commemorare questi uomini, per non dimenticare…
Rita Cesaretti Fusco
|