a cura di Paolo Montanari
“Pesaro – Nascita della città moderna – 1875-1914” (Ed. Metauro) è il titolo del libro di Glauco Caresana presentato da Antonio Paolucci, Soprintendente ai Beni artistici di Firenze, e dallo storico Riccardo Paolo Uguccioni. La pubblicazione rientra in un articolato sistema di studi promossi dall'Istituto di storia contemporanea della Provincia di Pesaro e Urbino, che ha come finalità la lettura urbanistica ed architettonica della città di Pesaro nel periodo di transizione tra ‘800 e ‘900.
Nel saggio di Caresana le questioni urbanistiche di carattere nazionale si intrecciano a quelle locali. Prima del 1875, Pesaro era compresa in una cinta muraria di epoca roveresca; successivamente ci fu l'abbattimento delle mura e si crearono le prime realizzazioni urbanistiche periferiche: il nuovo stabilimento balneario, la caserma Cialdini, i lavori fuori Porta Collina e soprattutto s'instaurò un nuovo rapporto fra cittadini e istituzioni locali. Nel periodo che va dal 1903 al 1914 si susseguirono numerose amministrazioni comunali che modificarono i regolamenti municipali e diedero vita ai primi piani regolatori. Ma è con l'amministrazione del sindaco Tombesi che si ha la vera svolta urbanistica della città. Egli intuì che il nuovo livello demografico, e la ricostruzione post-bellica, potevano essere due motivi validi per realizzare un tessuto urbano consolidato, con un centro storico ben delineato e i collegamenti con una periferia del primo Novecento, che ancora oggi possiamo vedere nei dintorni di Piazzale Carducci.
Marco Gallizioli è l'autore di “Sentieri nel sacro – Antichi e nuovi attraversamenti tra l'umano e il divino” (Cittadella Editrice). Si tratta di una ricerca di carattere fenomenologico, che il giovane assistente pesarese dell'Istituto di Scienze Religiose di Urbino, ha sviluppato in particolare nel mondo delle nuove generazioni. “I giovani hanno bisogno di trovare i ‘sentieri del sacro', cioè nuovi spazi religiosi che spesso identificano con la natura, i princìpi di amicizia e solidarietà […] Scrutando i ‘sentieri del sacro' veniamo aiutati a comprendere meglio anche il nostro credo di appartenenza, spesso vissuto in una logica consuetudinaria”.
“Palazzo Gradari – già Palazzo Mamiani Della Rovere – indagini e scoperte dopo il restauro” è il titolo del libro di Dante Trebbi, Samantha Bruscia, Anastasia Nori e Grazia Calegari, pubblicato dal Comune di Pesaro. Il volume ripercorre la storia di questo edificio, la cui origine è legata alla famiglia Mamiani Della Rovere. Giulio Cesare Mamiani giunse a Pesaro nel 1570 e nel 1596, dopo l'acquisizione di gran parte degli edifici del centro storico, incaricò l'architetto pesarese Guidubaldo, marchese Del Monte di progettare la costruzione dell'attuale palazzo Gradari. Dopo vari passaggi di proprietà fu acquisito da Roberto Gradari nel 1903. Nel 1940 l'edificio diventò di proprietà comunale per essere adibito a luogo di pubblica utilità.
E' stato pubblicato dalla Banca Popolare dell'Adriatico il volume “Collezione d'arte” a cura di Anna Maria Ambrosini. Prende in esame cinquanta opere, ciascuna inserita nel proprio contesto storico e corredata da riproduzioni fotografiche e testi critici di studiosi quali Francesca Bottacin, Anna Cerboni Baiardi, Stefania Lapenta, Angelo Mazza, Giulia Semenza.
“Finestra su Sant'Angelo in Vado” è il titolo del volume edito dal Comune, con 60 fotografie di Adriano Gamberini che è riuscito a coniugare il passato al presente di un borgo antico: il paesaggio, la natura, le bellezze artistiche del territorio.
Tre pubblicazioni dedicate alla storia e ai castelli di Lunano e Piandimeleto con il contributo di Provincia, Regione e Fondo Sociale Europeo. I titoli: “Il castello di Lunano nel Montefeltro”; “Lunano e Piandimeleto nel Montefeltro”; “La raccolta d'arte di Ugo Ubaldi a Piandimeleto”.