Primavera
La sfibrante dolcezza,
i profumi,
le nuvole bianche e tenere.
Tutto si sfa
nella mia casa,
negli occhi terrorizzati
del mio amato.
La primavera non è sua.
Urli
Nel silenzio
della grande casa
dormono
gli uomini.
Tu no.
La tua voce
diffonde
note tristi.
Non sai
né vuoi sapere.
La tua voce
è protesta,
i tuoi urli
disperato bisogno
di aiuto.
E naufraghi
lontano
e nessuno
può soccorrerti.
La pietà
Lungo il corridoio spoglio accompagno la madre.
Egli giace nel freddo candore del letto.
Come un felino ferito,
immobili nella cinghia le caviglie,
riga di lacrime e sangue
il volto amato.
Lei sorride,
teneramente china sul suo corpo.
Con la lama nel petto,
adora la sua creatura dolente.
Mi vincono il silenzio e la pietà.
Diana De Caneva