Il parere del sessuologo
Un giovane lettore mi chiede se il diabete può determinare delle conseguenze, dopo diversi anni di malattia, nell'ambito della sfera sessuale fino a provocare una vera e propria impotenza.
Il disturbo generale che va sotto il nome di impotenza può essere considerato come "l'inabilità ad iniziare, sostenere e concludere con successo e normalità il rapporto sessuale". A questo proposito occorre prendere in esame la cosiddetta impotenza erettile o coeundi, che è l'incapacità di raggiungere e mantenere un grado di erezione, cioè di rigidità del pene, sufficiente per effettuare la penetrazione. Se tale eventualità rende addirittura impossibile la capacità di attuare un rapporto sessuale si parla di "impotenza coitale". Altre forme di impotenza sono l'impotenza libidica (mancanza assoluta di desiderio sessuale), l'impotenza eiaculatoria (incapacità di eiaculare), impotenza orgasmica (incapacità a raggiungere l'orgasmo) e l'impotenza generandi (incapacità a procreare o sterilità).
In una malattia con danni neurologici come il diabete, il deficit erettivo è una delle complicanze abbastanza frequenti che, molto spesso, incide negativamente sulla vita del paziente. Il problema, d'altra parte, è abbastanza rilevante se si pensa che sono circa un milione gli affetti da questa patologia; e pertanto coloro che potrebbero avere problemi di questo tipo variano da 100 mila a 300 mila. Inoltre, in questi particolari casi, non è sempre possibile proporre una terapia ad hoc in quanto il deficit erettivo del diabetico dipende da cause multifattoriali. Per quanto riguarda l'aspetto psicogenico (al quale ci limitiamo in questa nota) occorre subito affermare che la causa è da attribuirsi ad assenza o inibizione dei riflessi psichici che innescano la reazione vascolare. Tuttavia, nei pazienti diabetici, la causa è generalmente organica, anche se possibili fattori psicologici possono contribuire ad un aggravamento del caso.
L'impotenza di origine psicologica può essere situazionale (verificarsi in talune situazioni) o totale, suscettibile o meno alla psicoterapia. La causa deve ricercarsi nei sensi di colpa o di vergogna, da complesso di castrazione, problemi di coppia, ansietà e, nelle donne, paura di gravidanza. Queste disfunzioni hanno le seguenti caratteristiche sintomatologiche:
- erezione normale durante i preamboli amorosi e perdita della tumescenza al momento dell'introduzione;
- erezione normale con alcuni partner e non con altri;
- improvvisa comparsa in soggetti con età inferiore a 40 anni;
- periodi alternati di funzione normale e impotenza totale.
Tra le cause principali è da evidenziare l'ansia della prestazione. Nell'impotenza psicogena, o nei casi a diagnosi incerta, la psicoterapia sessuale deve essere considerata come il trattamento più indicato. Si tratta di una terapia comportamentale, fondata sul principio che una serie di gestualità erotiche induce la coppia a liberarsi dello stato di ansia sessuale che è alla base del deficit erettivo. In pratica le prescrizioni del sessuologo sono, in primo luogo, di proibire momentaneamente il coito per far sì che l'ansia della prestazione cessi o si attenui; successivamente alla coppia viene l'impartita l'istruzione di impegnarsi in uno scambio reciproco di piacere cercando di far conoscere, a ciascuno dei componenti, le relative zone erogene. L'obiettivo finale è quello di raggiungere, attraverso una gradualità di interazioni e con il rimandare temporaneamente il coito, la situazione ottimale: e cioè sino a quando si sia acquisita la fiducia nelle proprie possibilità.
Antonino Bentivegna