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  Giugno 1997
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La termoregolazione della macchina umana
Luglio-Agosto 1998

"Con il sudore della tua fronte mangerai il pane". L'idea biblica del sudore associato alla fatica di procurarsi i mezzi di sostentamento per vivere, mi dà lo spunto per parlare dei meccanismi che regolano la produzione e la dispersione del calore nell'organismo umano. L'uomo è omotermico, cioè ha una temperatura corporea costante e disperde attraverso la cute la maggior parte del calore prodotto in eccesso con tre meccanismi principali:

- per conduzione, a contatto con altri corpi più freddi di esso, come l'acqua e l'aria.

- per irradiazione a distanza.

- per evaporazione dell'acqua nella traspirazione sensibile e insensibile.

Difficile dire la quantità di calore perduta dall'organismo per l'uno o l'altro di questi fattori perché varia secondo la temperatura dell'aria, l'umidità, il tipo di lavoro, i vestiti, il pannicolo adiposo, la quantità di lavoro. Parlando di fatica nello sport o in un lavoro intenso e protratto, il meccanismo più importante nella termoregolazione è la dispersione del calore, prodotto dal motore umano, in eccesso mediante l'evaporazione del sudore. Le ghiandole sudoripare sono disseminate su tutta la superficie corporea, nello spessore del derma e possono accentuare la loro secrezione anche per ingestione di bevande calde, alcooliche, medicamenti diaforetici come l'aspirina, droghe ecc. che stimolano le terminazioni nervose secretorie centrali e periferiche di tipo parasimpatico (vagale). Dico questo perché nei climi molto caldi (ad esempio nel Sahara) bisogna fare attenzione a somministrare ai pazienti sostanze antispastiche, ad azione antivagale, perché bloccano la sudorazione. Nella corsa a piedi nel deserto (con uno zaino di otto-dieci chili sulle spalle) si perdono in media 15-20 grammi di sudore al minuto (82% circa); si perde acqua per il resto (18%) anche attraverso le vie respiratorie in quanto i tessuti di rivestimento delle cavità nasali, faringe, bronchi, cedono acqua all'aria respiratoria, la cui eccessiva secchezza potrebbe essere pericolosa. Una "modesta" quantità di acqua si perde anche attraverso le vie urinarie. Nel deserto, bevendo da sette a nove litri di acqua al giorno, si urinava una volta, raramente due volte al giorno. Si precisa che il sudore rappresenta una perdita di sali di sodio, cloro, magnesio, potassio importanti perché utili all'organismo; oltre che scorie azotate, urea, medicamenti e sostanze tossiche.

Esistono due tipi di traspirazione: la cuticolare dell'epidermide delle foglie, che è pressoché continua, e una traspirazione stomatica attraverso "stomi" che sono aperture attraverso cui avviene l'eliminazione di grandi quantità di acqua e sali minerali. Questi hanno una funzione variabile perché questi fori si aprono e chiudono al bisogno e, nei climi molto umidi, su questi fori, si formano gocce di acqua che non evapora (guttazione). Qualcosa del genere succede quando l'estate siamo sempre bagnati di sudore. Nelle piante la maggior parte dell'acqua assorbita dalle radici viene eliminata negli organi situati fuori dalla terra, specie nelle foglie, data la loro sottigliezza e l'ampia superficie. Nelle zone aride e molto calde le foglie sono molto più spesse e ridotte in superficie per cui la perdita di acqua è molto minore.

Termoregolazione contro il freddo

In questo caso la secrezione delle ghiandole sudoripare diminuisce notevolmente, mentre aumenta la perdita di calore per contatto e per irradiazione; si ha una vasocostrizione con diminuzione della quantità di sangue nei vasi superficiali cutanei. Nei muscoli invece è presente una vasodilatazione con aumento del tono muscolare e insorgenza di brividi che sono contrazioni muscolari per produrre calore; anche l'organismo reagisce in questo senso con aumentata produzione di calore generata da un aumento dei processi ossidativi. Se la temperatura si abbassa ulteriormente per periodi troppo lunghi a valori estremi ed esiste scarsa protezione nei vestiti, mancanza di alimenti, intossicazione alcoolica, si può arrivare alla sindrome da assideramento.

Termoregolazione contro il caldo

La temperatura della pelle aumenta per vasodilatazione cutanea con conseguente aumentata attività delle ghiandole sudoripare e riduzione delle ossidazioni organiche con meno produzione di calore. Quando la temperatura esterna supera quella del corpo (come nel deserto) la dispersione del calore avviene esclusivamente attraverso l'evaporazione del sudore in grande quantità, con un notevole raffreddamento. Infatti quando un mezzo liquido passa allo stato gassoso si ha raffreddamento, mentre all'inverso, la comprensione di un gas che diventa liquido produce calore. E' un po' quello che succede nei climatizzatori e nei frigoriferi dove ci sono dei compressori e dei vaporizzatori. L'evaporazione del sudore è tanto più elevata, quindi raffreddante, quanto più l'aria è secca.

Nel Sahara occidentale, dove l'aria è molto secca e la temperatura esterna supera i 45 gradi, il caldo può essere ben sopportato bevendo acqua in abbondanza con i sali e proteggendosi con indumenti ad alto potere isolante, come la lana. Bisogna anche ricordare che l'esposizione al sole, specie a testa poco coperta, può provocare un'insolazione, come è capitato a un mio vicino di letto nella tenda, che a mezzanotte inoltrata è stato colto da violenti brividi con febbre altissima. La sintomatologia è drammatica, mentre la cura è semplice; basta un grammo e mezzo di aspirina e il giorno dopo si ritorna a correre senza conseguenze.

Iperidremia e ipoidremia

Il primo fenomeno avviene per un'abnorme ingestione di acqua potabile che passa rapidamente nei tessuti, dopo essere stata assorbita prevalentemente dall'intestino dopo che ha superato lo stomaco. Se l'iperidremia avviene in concomitanza con la forte sudorazione si può avere un'intossicazione idrica con nausea e vomito. Al contrario l'ipoidremia è un fenomeno di disidratazione e interviene quando si beve meno del dovuto: è ovviamente più frequente e pericolosa nel deserto, perché insorge prima che si abbia il senso della sete. Provoca disturbi della circolazione sanguigna perché aumenta la viscosità del sangue che ha meno acqua, per cui diminuisce la velocità di circolazione dei vari organi con deficit di ossigenazione e di funzione.

Nella mia esperienza personale di una tappa della "Marathon des Sables", mi sono accorto che correvo sbandando a destra e a sinistra con dolori nelle zone più strane del corpo; questi disturbi erano dovuti a disidratazione, perché bevendo di più sono scomparsi definitivamente. Più oltre nello stesso giorno, avanti a me, ho soccorso un ragazzo francese di 17 anni che correva in maniera anomala come se stesse per cadere da un momento all'altro. Non aveva l'acqua perché la bottiglia di plastica si era rotta cadendo su un sasso: l'ho fatto bere per forza perché diceva che non aveva sete.

Alcune regole

L'atleta perde durante la gara e gli allenamenti, specie se fa caldo, elevatissime quantità di acqua e sali nel sudore che vanno reintegrati in proporzioni opportune: si perde più cloro e sodio e meno potassio e magnesio. Le bevande devono essere sui cinque-otto gradi, non ghiacciate per evitare dolori di stomaco, da sorbire a piccoli sorsi ma frequenti per evitare una eccessiva distensione dello stomaco con un fastidioso senso di guazzamento e favorire così il rapido passaggio dell'acqua nell'intestino ove viene assorbita. Non si deve bere solo acqua perché si aggrava la perdita di sali che vengono attirati nello stomaco a diluire l'acqua pura. Nei casi gravi si arriva all'intossicazione idrica. E' un po' una tortura: come quando si legava una persona sotto il sole tropicale e gli si faceva bere solo acqua.

Non si deve però prendere solo sali. Si aggraverebbe infatti lo stato di disidratazione perché oltre che a perdere acqua attraverso il sudore, altra acqua viene richiamata nello stomaco a diluire i sali. Chi mangia salato ha molta sete. I sali vengono aggiunti all'acqua in quantità normale, ad esempio 40-50 milligrammi di cloruro di sodio (sale da cucina) su 100 centilitri di acqua e 10-20 milligrammi di potassio e magnesio su 100 centilitri di acqua. E' bene bere 200-300 centilitri di acqua e sali prima di un grosso impegno sportivo (preidratazione) perché si perde attraverso il sudore e altre vie minori più acqua di quanto l'intestino riesca ad assorbire. Aggiungo che sui tipi di sali e sul loro dosaggio non ci sono problemi perché esistono in commercio molti preparati sotto varie forme, in compresse, bustine ecc. in cui ci sono anche sostanze energetiche come fruttosio, malto-destrine (zuccheri complessi) che sono un po' la benzina dei muscoli. Bisogna precisare che la sudorazione è un evento visibile, ma non è altro che l'immissione sulla cute di una quantità di acqua e sali minerali in misura superiore alla norma. Quindi è l'accentuazione di un fenomeno che nella sua fisiologia possiamo paragonare alla traspirazione delle piante, come già detto. Allora cosa dobbiamo fare? Ricordo un colloquio con una signora di 83 anni, della campagna intorno Fano, molto vivace, dinamica che nell'aspetto dimostrava molti anni meno. Alla mia domanda su come viveva, per sapere se aveva qualche comportamento particolare, rispose: "Io bevo molta acqua". Faceva una cura delle acque perenne, come gli avevano insegnato i suoi genitori.

Carlo A. Angelucci


 
 
 
 
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