Ho trascorso la mia giovinezza, fino alla laurea, a Pesaro a cui debbo gran parte della mia cultura: città a cui sono particolarmente affezionato tanto da soggiornarvi spesso. Ho assistito così al degrado della rete stradale di Pesaro e mi sono chiesto: come è potuto accadere che, anche in zona pedonale, la recente pavimentazione stradale, realizzata con sampietrini ridotti a piccole basole di quattro centimetri (lontane, estranee alla cultura del luogo), si sia così danneggiata? E' stata giusta la scelta di questo materiale? Di chi è la responsabilità? Ci sarà pur stata un'impresa che ha eseguito i lavori e che avrebbe dovuto garantirne la durata nel tempo. Ci saranno stati dei tecnici responsabili della committenza. E pensare che le strade romane, a distanza di più di duemila anni sono ancora percorribili. Per tornare a tempi recenti, come mai la pavimentazione residua della banchina del porto sembra fatta ieri? Non pensa signor sindaco che il denaro pubblico meriterebbe amministratori più oculati? Che non si ispirino al Paese dei balocchi dove a Pinocchio spuntarono le orecchie d'asino?
Agapito Miniucchi
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