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Ispezionare gli arsenali USA?

Un commento a caldo dopo la guerra in Iraq

Ore 23 circa, del 16 dicembre 1998. Ci risiamo. Gli americani, insieme agli inglesi hanno lanciato un attacco missilistico contro l'Iraq. Il motivo ufficiale è il rapporto, contestato tra l'altro, del capo degli ispettori ONU, che afferma che il governo iracheno non collabora alle ispezioni in tutti i siti che, si sospetta, possano contenere armi di distruzione di massa. Alle prime fasi dell'attacco vengono lanciati 100 missili Cruise, devastanti.

I missili Cruise e i Tomahawc sono i famosi missili che, durante la guerra del Golfo, un bel gruppetto di militari, con dei filmini dimostrativi alle spalle, cercavano di spiegarci in Tv. Hanno un sistema di monitoraggio computerizzato, per cui colpiscono esattamente l'obiettivo prefisso, non facendo danni sui civili. Cercavano di spiegarci una sorta di guerra asettica, senza vittime. Il mostro ovviamente era Saddam e il suo esercito. La guerra doveva essere presentata ai mass-media come una guerra giusta, e non doveva contenere immagini o notizie di massacri fra la popolazione civile, storie raccapriccianti di sangue. La guerra del Vietnam aveva insegnato questo agli strateghi del Pentagono. Che se si permette alla stampa di riprendere e dare le notizie che vuole, ci si ritrova coi telegiornali della sera pieni di immagini truculente, di corpi sventrati, di bombardamenti devastanti, che annichiliscono gli spettatori e fanno mancare l'appoggio popolare alla guerra. Per il Vietnam era andata così. Gli americani furono costretti a ritirarsi per le proteste interne, e la cosa fu per la coscienza popolare e per tutta una generazione un drammone popolare che poi vari cineasti avrebbero usato come trama per le loro produzioni.

Nella guerra del Golfo si giocò di anticipo. Tutta l'informazione e la presentazione al pubblico della vicenda venne affidata a due note agenzie pubblicitarie, che trattarono la cosa in termini scientifici. Tutte le immagini e le notizie che i media poterono trasmettere erano state filtrate e imbastite dalla censura militare. Non ci furono notizie di massacri, non ci furono immagini di bambini nudi e ustionati che scappavano. Ci furono solo immagini di bombardamenti computerizzati, di eroici soldati, di cormorani infangati dal petrolio fuoriuscito dai pozzi incendiati. Un bel filmone multimediale, durato mesi.

Ebbene, come molti ormai sanno, era tutto falso, manipolato ad arte. In Kuwait ed in Iran erano avvenuti dei veri massacri, compiuti sia dagli iracheni che dall'esercito americano. Solo che i massacri compiuti dagli iracheni vennero amplificati dall'informazione ufficiale, e spesso inventati di sana pianta, per creare un mostro da combattere. E i massacri compiuti dagli alleati semplicemente non andarono in onda. Calò il velo della censura e ricoprì tutto.

Vediamo ora i famosi missili "intelligenti", quelli che sono stati usati la notte del 16 dicembre. Ebbene, in addestramento, in condizioni ottimali, tali missili possono ottenere una percentuale di precisione dell'80, 85%. Ma nell'impiego reale, durante la guerra, questa precisione scese al 15, 20%. Ciò vuol dire che solo in pochi casi colpivano esattamente l'obiettivo. La maggior parte lo mancò, andando a scoppiare probabilmente sulla testa di qualche disgraziato. Ma alla televisione, ovviamente, davano solo le immagini di quelli che avevano centrato l'obbiettivo. Dei massacri e delle distruzioni, delle migliaia di iracheni morti per le bombe a gas, vietatissime, le cosiddette bombe Fael, non si seppe mai nulla. Così come oggi si sta ripetendo la storia, e si saprà effettivamente pochissimo dei reali danni che stanno provocando. Nel '91 ci fecero vedere un cormorano inzaccherato. Peccato che in quella parte del mondo, in quella stagione, i cormorani non esistono. Erano immagini di repertorio. Cosa ci propineranno questa volta?

La storia di Saddam mostro da fermare? E vediamo un po' questo mostro. Il dittatore Saddam Hussein è oggi un dittatore del suo Paese e del suo popolo esattamente come avviene in tutte le regioni di quell'area, come avviene per tutte le dinastie e gli sceicchi regnanti, che vengono ampiamente foraggiati dalle multinazionali del petrolio per poter estrarre il greggio a condizioni di favore. Tutti i dittatori dell'area sono ottimi clienti dell'occidente. Lo stesso Saddam era stato appoggiato per anni dagli occidentali, che gli vendevano di tutto, armi e tecnologia. Era anche lui un ottimo cliente. Il mercato delle armi dà dei profitti superiori al mercato della droga. Gli italiani poi gliene hanno vendute davvero tante. Tutti i suoi rifugi antiatomici sono stati progettati ed eseguiti da ditte italiane.

Il fatto è che una volta questo mostro iracheno era estremamente utile, ed era uno dei migliori clienti degli americani e degli occidentali in genere. Oltretutto combatteva contro l'Iran e il fondamentalismo islamico, che era considerato il grande nemico dell'occidente. Era ancora drammaticamente vivo negli americani il ricordo degli ostaggi americani a Teheran. Saddam era in sostanza una creatura dell'occidente, manipolato come tanti altri dittatori o caudillos, come Pinochet in Cile, che servì per ribaltare il governo socialista di Allende, che voleva nazionalizzare le imprese petrolifere e ortofrutticole, i possedimenti della United Fruit, multinazionale che grazie agli americani e ai prestiti bancari, controlla tutta l'America latina. Qualsiasi dittatore è sempre andato bene. Purché fosse anticomunista. Un buon cliente per le commesse d'armi. E in oriente purché combattesse il fondamentalismo islamico. Poi è semplicemente successo che questo Frankestein gli si è rivoltato contro. Ha cominciato a minacciare le basi petrolifere mondiali. Ha invaso il Kuwait, minacciava di invadere gli altri stati arabi. Aveva il più potente esercito della regione, armato per anni dagli occidentali. Andava fermato. E fermato in maniera che fosse chiaro al mondo chi erano i buoni e chi i cattivi, chi erano i cow-boys e chi gli indiani. La manipolazione dell'informazione è servita a questo.

Cos'altro accadrà oggi? Può una presidenza seriamente minacciata da scandali di tipo sessuale cercare una rivincita e una riconquista del consenso popolare con una guerricciola nel Golfo? E in base a quale diritto? Qual è il diritto di fondo che permette ad una potenza nucleare di far esplodere guerre, rappresaglie, bombardamenti a suo piacimento? Almeno nella guerra del Golfo c'è stata la "veste di legalità" dell'azione concertata dall'ONU. Oggi non c'è neanche più quella. Siamo alla forza bruta, all'imperialismo politico e militare, né più né meno. A quando le ispezioni ONU per eliminare strumenti di morte di massa nei potentissimi e pericolosissimi arsenali americani?

Roberto Labate


 
 
 
 
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