Sin da quando vennero istituite le Regioni un secco e chiaro giudizio della Corte dei Conti affermò che le Province, di conseguenza, erano diventate "enti inutili e costosi". E tali restano dopo quasi 30 anni, nonostante il gran daffare di equilibristi, incantatori, giocolieri, nani e ballerine della politica dominante. Anche la Provincia di Pesaro, nonostante il frenetico attivismo del suo presidente, rimane bollata da quel giudizio di fondo. Per ribaltarlo bisognerebbe dimostrare che le Province, oltre a non essere più costose (!) sono veramente utili. Il resto è solo fumo.
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A vendere fumo si presta, come nessun altro linguaggio, il "politichese" inventato e largamente utilizzato dai "sinistri". Ad ogni intervento dell'opposizione, la Provincia di Palmiro alza nuvole nelle quali volteggia il suo presidente che rispondendo ad alcune interrogazioni ha detto tra l'altro: "La Giunta, a cominciare dalla stessa piattaforma politico-programmatica ha fortemente privilegiato l'attenzione alle problematiche del mondo giovanile…" Tiè!
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Ma nella Provincia di Palmiro non si parla o si legge soltanto di lui. Notizie e interviste di vario spessore, tutte assolutamente gratuite, sono apparse sul fatto che dopo 29 anni il direttore generale ha lasciato la Provincia di Pesaro per trasferirsi ad Ancona, nell'ufficio legislativo del Consiglio Regionale. Embè? Cinque colonne di titolo per farlo sapere a gente che (tranne gli addetti ai lavori) non sa chi è, come si chiama, cosa ha fatto e cosa farà. Certi addetti stampa riescono a vendere anche i gelati agli esquimesi.
Brisa