Luoghi da riscoprire
IL LAMENTO DELLE ANIME PURGANTI
Chi in un tardo e fresco pomeriggio d'aprile si incammina per il viale alberato che conduce a quel luogo mistico frequentato nell'antichità da San Nicola da Tolentino, è immediatamente attratto dalla semplice bellezza del piccolo convento di Valmanente, che sorge non lontano dalla nostra città in località “Muraglia”, risalente al secolo XIII e proprietà dei Padri Agostiniani. Dopo le varie soppressioni storiche degli ultimi due secoli, il convento di Valmanente, così caro per il riferimento a San Nicola da Tolentino, ritornò di proprietà dei Padri Agostiniani nel 1880 e fu subito destinato a casa di noviziato, poi venne utilizzato come luogo di riposo estivo per i giovani seminaristi e quindi punto d'incontro per esercizi spirituali. Ultimamente, senza però snaturare la sua religiosità, è stato trasformato in un moderno ed accogliente albergo.
La posizione, il decoro della struttura rinnovata, la chiesina raccolta e devota, il verde riposante del prato e un incantevole panorama sulla città, creano piacevoli sensazioni al visitatore e infondono pace e tranquillità all'ospite. La meravigliosa fusione di richiami spirituali e di bellezze naturali, in un clima d'accoglienza fraterna, invitano alla distensione, al recupero fisico e spirituale. Il convento e la chiesetta sono stati ristrutturati e rinnovati nei singoli ambienti interni; la vecchia casa colonica che era sul retro è stata sostituita con una moderna struttura d'accoglienza. Tra il verde del parco, nel silenzioso imbrunire della sera, in un tepore primaverile, sulla collina che domina la città da sud-est, il piccolo convento si presenta dall'alto in forma quadra con gli ambienti che perimetrano il semplice chiostro più volte soggetto a manomissioni e modifiche. La chiesetta occupa la parte laterale sud del complesso sul quale emerge, seppur piccola anch'essa, la struttura a cupola del campanile; subito viene voglia di girarci intorno e scrutare le strutture murarie rimesse a nuovo ma antiche strutture di un tempo; sì dentro quelle mura, è vissuto San Nicola da Tolentino nel lontanissimo XIII secolo; grande Santo agostiniano e taumaturgo.
Ai tempi di San Nicola, (raccontano il Padre Domenico Gentili ed il Padre Agostino Trapè nella Vita del Santo) la solitudine dei boschi regnava sovrana a Valmanente. Giù, in fondo alla valle, la città di Pesaro ed il mare. Il Santo vi fu inviato di comunità appena sacerdote nel 1274. Qui ebbe la “visione delle anime purganti”. La notte era avanzata e Nicola, dopo lunghe ore di preghiera, aveva preso sonno da poco quando, in una dimensione che misura le nostre esperienze collocate al di sopra della realtà, avvenne il fatto. Egli non seppe mai se fu nel sonno ovvero nella veglia. Ebbe coscienza di percepire una voce spiegata, in timbri alti e lamentosi: … “Padre Nicola, uomo di Dio, guardami, sono l'anima di frate Pellegrino da Osimo…Ti prego umilmente che tu celebri la Messa per i defunti affinché io possa avere refrigerio dalle fiamme”. Nicola, al sacrificio liturgico aggiunse preghiere, discipline, digiuni e astinenze. Dopo sette giorni gli apparve di nuovo l'anima di frate Pellegrino con gli occhi fulgenti di gioia che lo ringraziò a nome suo e a nome di tutte le anime beneficate dalla sua carità”. Quell'episodio non fu più dimenticato e non lo dimenticò il nostro Santo che pregò e sta pregando sempre e molto per i defunti; non lo dimenticarono i suoi devoti che lo invocarono e lo invocano tuttora come protettore speciale delle anime purganti.
Quella sacralità semplice nell'apparenza ma forte ed intensa nel contenuto interno e questa sacralità semplice è confermata a prima vista dalla facciata della chiesa, una semplice facciata coperta a capanna, interrotta a mezza altezza da un coronamento aggettante. Quattro parastine verticali contornano inferiormente il semplice portalino dalla cornice a volute con croce centrale sotto la quale sta la scritta “TERRIBILIS EST LOCVS ISTE. VERE NON EST. HIC ALIVD NISI DOMUS DEI & PORTA CELI 1761” (“Terribile è questo luogo. In verità, questo non è altro che la casa di Dio e la porta del Cielo”. Occorre però precisare che tale frase ha segno d'estrema riverenza per chi frequenta il luogo di Valmanente. La parola “terribilis” è qui da intendersi come “riverente, luogo da riverirsi” e non dunque come terribile nel senso proprio del termine).
Una sacralità nello stesso tempo forte perché nella chiesetta sono conservate le spoglie del Beato Pietro Giacomo da Pesaro morto in sentore di santità nel 1496. A fianco della facciata della chiesetta si erge l'antico conventino al quali vi si accede attraverso un portale anch'esso con volute a “tutto sesto”, con scolpito sulla chiave di volta l'astro stellare raggiante, simbolo di San Nicola da Tolentino. Questo è Valmanente, luogo mistico, sacro, luogo di preghiera, luogo di relax, pace e tranquillità tra il verde dei prati e del bosco, luogo da visitare e da frequentare in un tiepido pomeriggio primaverile.
Giuseppe Frulli
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