Perché il "no" alla Tangenziale?
Molti di noi hanno fatto la propria casa in questi ultimi anni nell'area periferica che dovrebbe ora essere occupata dalla tangenziale. Ci piaceva la zona, tranquilla e con un po' di verde attorno a casa. Capite che con una strada a quattro corsie che passa a pochi metri, tutto questo viene distrutto.
Quali proposte alternative fate, dato che l'amministrazione comunale sostiene che è un'opera di cui la città non può fare a meno?
Bisogna premettere che non vi è chiarezza da parte di chi ci amministra riguardo a ciò che effettivamente serve alla città: infatti prima si parlava di tangenziale, ora si parla di interquartieri. La confusione è evidente. Comunque sia, per una tangenziale non vi è lo spazio sufficiente, mentre il progetto dell'interquartieri non è adatto per collegare realmente i quartieri periferici di Pesaro. La nostra proposta è quella descritta nel Piano di coordinamento territoriale della Provincia: declassare l'attuale autostrada a circonvallazione e costruire una nuova autostrada più a monte.
Quanti siete, come siete organizzati e cosa avete fatto?
All'inizio è stato un passaparola fra vicini di casa, poi abbiamo iniziato una raccolta di firme (oltre 2000). Abbiamo organizzato assemblee con i cittadini dei quartieri interessati e incontri con gli amministratori della città. I primi di agosto abbiamo anche manifestato per tre giorni e una notte sotto il Comune perché non venisse adottato il nuovo piano regolatore. Purtroppo la nostra protesta è stata vana, anche se ora sono in molti a dire che quella scelta così affrettata è stata un grosso sbaglio.
Come ha reagito il mondo politico pesarese?
Abbiamo avuto solidarietà da parte dell'opposizione di destra e di sinistra (Verdi). In particolare ci hanno sostenuto i consiglieri comunali di AN e di Forza Italia, mentre i Verdi ci hanno messo a disposizione le osservazioni al Piano Regolatore che abbiamo sottoscritto in parte.
E gli amministratori?
Al momento insistono nel fare "qualcosa". Pare comunque che si stiano convincendo che il nuovo casello a Santa Veneranda è improponibile.
Conclusioni?
Le vicende del nuovo Palasport, del "nuovo ospedale" e del nuovo Piano Regolatore dimostrano che a Pesaro troppe volte sono state iniziate opere pubbliche allo sbaraglio, senza una valutazione adeguata del rapporto costi/benefici. E' pertanto interesse di tutti i cittadini fermare questo progetto di strada e avere un momento di riflessione sui reali bisogni di questa città senza sperperare altri miliardi di danaro pubblico. Numerosi consiglieri presenteranno una mozione in questo senso che speriamo venga approvata dal Consiglio comunale.
Claudio Mari