Al signor Alberto Dolci, Presidente dell'Osservatorio Provinciale Eurologo.
Mi astengo dal commentare l'esistenza di un Osservatorio Provinciale di Eurologia (?): anche se istituito con decreto prefettizio, a me e anche a molti altri, penso, piacerebbe sapere: Cui prodest?
A pagina 3 dell'ultimo numero dello Specchio leggo il titolo "Cominciamo a ragionare in euro": io comincerei anche a ragionare in lingua italiana, se possibile; almeno ci proverei e direi euri, al plurale (come dollari, del resto). Non vedo dove è scritto che questa nuova parola è invariabile: a meno che non me lo sappiate spiegare voi eurologi. Qualunque Grammatica, infatti, dice che appartengono alla seconda classe i nomi maschili e femminili che terminano in "o": quelli maschili escono al plurale in "i"…; ordunque, euro, fino a prova contraria (ma Prodi questo non l'ha detto!) è di genere maschile e di conseguenza al plurale deve diventare euri!
Mi astengo anche dal commentare alcune cose da lei scritte: anche se affermazioni come "inflazione mai così bassa" lasciano il tempo che trovano e, soprattutto, bisognerebbe scoprire cosa c'è dietro questa inflazione così bassa. Le porgo i miei saluti e le chiedo scusa per il disturbo.
Sebastiano Cuva