Assicurazioni
Sono stato tamponato mentre ero alla guida di una autovettura. Poiché ero sprovvisto della patente di guida, dovrò rispondere del danno?
La contravvenzione per mancanza della patente, in se stessa, non dà diritto al risarcimento del danno. Si richiede, perché ciò avvenga, che tra la contravvenzione e l'evento dannoso ci sia un rigoroso rapporto di causalità. Un soggetto, sebbene privo di patente (per il quale fatto soggiace alle sanzioni del Codice della strada) può essere un ottimo conducente e non lo si può ritenere responsabile dell'incidente solo per la mancanza della patente di guida. Infatti se questi procede a velocità normale, non effettua manovre improvvise e viene tamponato, la responsabilità deve essere attribuita al tamponante. Pertanto, indipendentemente dallo stato contravvenzionale in cui possa trovarsi il conducente, bisognerà sempre accertare la condotta reale ai fini della responsabilità.
Banche
Sono cointestatario di un conto corrente, a firma disgiunta. Non avendo più buoni rapporti con il mio socio vorrei riprendermi la mia quota versata sul conto. La banca si è rifiutata. E' regolare?
Il cointestatario non può ritirare la propria quota a semplice richiesta alla banca ma deve adire l'Autorità giudiziaria poiché compete al giudice determinare i diritti sulla somma depositata. Poiché la firma disgiunta non può essere modificata unilateralmente, l'altro potrà continuare ad operare separatamente, così come previsto in sede di apertura del conto.
Apertura dello sportello di conciliazione
Dal mese di dicembre, gli utenti e consumatori hanno a disposizione, presso la Camera di Commercio di Pesaro, un nuovo mezzo di giustizia nella difesa dei propri diritti ed interessi economici. Si tratta di procedimenti extragiudiziali per dirimere il contenzioso tra imprese e cittadini. Le prime udienze sono fissate per il secondo martedì di ogni mese. Le spese a carico dei consumatori per accedere alla conciliazione sono così ripartite:
- Prima udienza (1% del valore della controversia con un minimo di Lire 30.000)
- Ulteriori udienze (Lire 20.000)
Per informazioni più precise, rivolgersi alla Camera di Commercio ed alle associazioni dei consumatori.
Il Caso: Guadagni "moltiplicati"
Un giovane pesarese, in odore di facili guadagni, sottoscrive diversi contratti, denominati "Moltiplicando", per raddoppiare i propri risparmi. Versata la somma stabilita, questa andava a costituire un fondo, gestito dalla Società proponente, che opportunamente investito avrebbe quadruplicato il proprio valore iniziale. Il venditore, però, si riservava il diritto di trattenersi le prime plusvalenze realizzate, dopodiché avrebbe accreditato quelle future all'acquirente, in funzione della stipula di nuovi contratti che sarebbero confluiti sempre nel fondo; e così via di seguito.
A distanza di più di un anno, l'intraprendente giovane non ha visto l'ombra di una lira, mentre la Società è latitante. Si tratta di un antico giochino, costruito a catena, che promette facili ed immediati guadagni, a turno, a tutti i partecipanti. Ma se fosse vero che a rotazione ognuno prima o poi guadagna, dovrà pur essere vero che qualcuno altrettanto dovrà perdere. L'Associazione, a tutela dell'ingenuo giovane, ha formalmente denunciato la Società romagnola.
Stefano De Bellis
Presidente
Associazione Consumatori Utenti - Pesaro
Via XI Febbraio 63 - Tel. 0721/33104