Una variopinta rappresentanza di politici locali ha accolto a Pesaro l'onorevole Achille Occhetto per il suo breve comizio a favore del referendum Segni, Occhetto, Di Pietro soppressivo della residua quota proporzionale nella vigente legge maggioritaria per le elezioni politiche. Sul merito di questa proposta di referendum credo che siano meritevoli alcune considerazioni, affinché ogni cittadino abbia maggiori elementi di valutazione e di riflessione. Nel 1993 si ritenne che con il sistema elettorale maggioritario si sarebbe divenuti, di colpo, "inglesi". Due soli schieramenti, la drastica riduzione dei partiti, la garanzia della governabilità, un legame più diretto ed organico fra eletti ed elettori, ecc. Oggi ci si trova con almeno quattro poli (Lega, Polo delle Libertà, Ulivo e Rifondazione Comunista), con circa quaranta formazioni politiche, la governabilità da conquistare ogni giorno e la maggioranza in lite, persino sulla politica estera, il 60% dei parlamentari paracadutati nei vari collegi dalle segreterie nazionali dei partiti (vedi caso Giorgianni a Fano-Senigallia).
Altro che "inglesi"! Qui siamo ai livelli dell'America Latina o dei Paesi post-comunisti. Non dice nulla il fatto che ormai più del 30% degli elettori non vota (ultimamente a Milano per l'elezione supplettiva in un collegio senatoriale ha votato il 70% degli elettori), che il Parlamento è sempre più vuoto, che vi sono formazioni partitiche che con appena il 20-21% dei voti hanno l'80% del potere? Tutto ciò non dimostra forse che il sistema elettorale maggioritario è, nella realtà politico-culturale e storica italiana, in fase di fallimento, mentre, probabilmente, sarebbe meglio adottare in Italia il sistema proporzionale tedesco con una soglia di sbarramento e con la "sfiducia costruttiva"?
Anche il pasticcio di "Casa Letta", che peggiorerebbe l'attuale sistema maggioritario e che farebbe proclamare, non eleggere, notevoli quantità di parlamentari direttamente dalle segreterie nazionali dei partiti, non è meritevole di apprezzamento. Altro che popolo sovrano! Infine non è male ricordare anche che, prima del fascismo, il sistema elettorale uninominale e maggioritario fu causa di degenerazione del sistema democratico e rappresentativo dell'Italia monarchica.
Giuseppe Righetti