L'ordinaria prepotenza “erotica”, l'impetuosa passionalità di “amori” carichi, sconvolgenti, illimitati, sfinenti, irriducibili, saziano cuori e menti svuotati dall'incertezza, dalle fragilità di scampoli di vita bui, senza sole, piegati dalla gelida tormenta di reiterate aggressioni e di violenze psicologiche consumate. Ardori smisurati, nell'intreccio di corpi levigati e palestrati esaltano la fisicità e l'emozionalità, svelano possesso, dominio, condizionamento, dipendenza, per esistere, per trasparire nell'invisibilità totalizzante di un anonimato scadente. Amore che brucia, distrugge, divora tutto ciò che incontra, gioco inutile che un breve giro di tempo svuoterà. Volersi bene, per non lasciarsi, per sentirsi, capirsi, aiutarsi, prendersi per mano, nell'intimità e nella complicità di un sorriso, di un bacio, di una notte d'amore. Volersi bene per non conquistarsi, per l'amore, l'unico sentimento della vita, per corteggiarsi, assetati di sguardi e parole, sopra il dolore, nella raggiante bellezza della quiete interiore. Dinamica forza d'immaginazione, sul corpo, sui muscoli, scatenamento infrenabile di sentimenti, di gioia, di sole che splende sulla vita. Amori che fanno soffrire, che fanno morire ma che ci fanno vivere. Amore che coinvolge il cuore, la pelle, la fantasia nella trama tenera e delicata del gioco dei sentimenti.
Stefano De Bellis
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