In merito al progetto di ampliamento del porto turistico della “Vallugola” le organizzazioni di rappresentanza degli operatori balneari O.A.S.I. - Confartigianato, Società “Re Mare” e Società “Luna Rossa” tengono innanzitutto a sottolineare come, sull’argomento, il Comune di Gabicce Mare non abbia ancora avviato il confronto con i vari attori economici e sociali presenti sul territorio. Preme, infatti, fare rilevare che – anche se il “mega progetto” è stato presentato da privati – l’Amministrazione comunale gabiccese è responsabile della pianificazione del territorio di concerto con le altre pubbliche istituzioni, quali Regione e Provincia cui spetta il compito, tra l’altro, di rilasciare l’autorizzazione di V.I.A. e di verificare il rispetto del P.P.A.R.
Premesso che la tutela delle aree protette e di notevole pregio naturalistico costituiscono sempre e comunque un grande motivo di attrazione turistica, le scriventi Associazioni dei Concessionari di Spiaggia esprimono forti dubbi e perplessità riguardo, soprattutto, alle conseguenze negative che il “raddoppio” del porto turistico potrebbe comportare a carico delle attività balneari e, di riflesso, all’intero movimento turistico. Le attuali scogliere a protezione del porto hanno già creato notevole erosione nelle spiagge ubicate nella zona sud di Gabicce Mare; ora l’allungamento della massicciata di scogli a protezione delle banchine, unito all’eventuale successiva realizzazione di moli all’altezza dell’imboccatura del porto che si renderanno necessari per aumentare il pescaggio degli yachts più imponenti, rischia di cancellare completamente gli stabilimenti già penalizzati dall’erosione e di colpire anche gli arenili delle zone balneari poste più a nord.
Le preoccupazioni della categoria riguardano, inoltre, il continuo “via-vai” di grandi natanti, lunghi più di 30 metri, nei pressi delle concessioni ubicate nella zona sud, con notevole disturbo e disagio per i bagnanti, gentili ospiti della nostra riviera e il rischio di compromettere, seriamente, la qualità delle acque. Non si può, infatti, disconoscere come la realizzazione di un porto di dimensioni così imponenti (si parla addirittura di 239 posti barca!) comporti la maggiore concentrazione in acqua di petrolio e di fanghi tali da rendere l’acqua del mare sporca, torbida e male odorante.
In virtù delle su esposte considerazioni si chiede formalmente al Sindaco di Gabicce Mare di indire, immediatamente, un tavolo di concertazione nel corso del quale siano attentamente valutate, insieme alle varie Associazioni economiche, sociali, ambientaliste della città, le conseguenze positive e negative legate all’ampliamento del porto turistico. E’ auspicabile che al tavolo siano invitati i Tecnici del Servizio Lavori Pubblici della Regione (per la verifica del rischio di erosione), i tecnici dell’A.R.P.A.M. per la valutazione del rischio di inquinamento, nonché i rappresentanti delle altre istituzioni, quali Provincia e Regione per le altre non meno importanti considerazioni riguardanti l’impatto ambientale e l’esigenza di tutelare una delle bellezze naturalistiche più rilevanti della costa marchigiana che caratterizza, fortemente, l’immagine turistica della città di Gabicce Mare.
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